MORETTA Che cos’è una strada scolastica? Un luogo in cui la circolazione è regolata in modo specifico per permettere agli studenti e alle loro famiglie di muoversi in modo sicuro. Anche nei momenti di punta, che di solito sono al mattino e dopo pranzo, in concomitanza con la campanella d’ingresso e di uscita. Ma non sempre questi spazi vengono gestiti in modo mirato.
Accade così alla primaria Umberto Sacco, tra via Vuillermin e via De Amicis. Per questo, dalla precedente Amministrazione guidata da Carlo Bo, il plesso è stato scelto per sperimentare il concetto di strada scolastica, nell’ambito di un bando regionale rivolto alla mobilità sostenibile. Un progetto che la nuova Giunta ha deciso di portare avanti.
Ma, prima di iniziare con i lavori veri e propri, si è deciso di avviare una fase preliminare. Spiega Edoardo Fenocchio, assessore ai lavori pubblici: «Dal momento che parliamo di una scuola, abbiamo ritenuto importante coinvolgere gli stessi studenti e le loro famiglie in questo percorso e di avviare un processo partecipato».
L’appuntamento è per giovedì 14 novembre, dalle 16. In caso di maltempo, verrà spostato al 20 novembre. «L’idea è proprio quella di coinvolgere gli studenti in attività, per permettere loro di mettere a fuoco un modo nuovo di vivere lo spazio di fronte alla scuola e allo stesso per cercare di migliorare le loro abitudini. Nella nostra città, ci sono ancora molti aspetti da affrontare per quanto riguarda la mobilità tra casa e scuola. Gli interventi in programma, dai marciapiedi alla segnaletica, serviranno per rendere più vivibile la zona».
Il bando regionale ha portato nelle casse del Comune circa 150mila euro, rivolti non soltanto alla Sacco: una parte saranno destinati alle ciclabili e una parte al controviale tra corso Italia e corso Langhe, anche in questo caso per migliorare la sicurezza per pedoni e ciclisti.
Conclude Fenocchio: «Il bando ci ha permesso di partire con un plesso a campione, ma il discorso riguarda un po’ tutti gli istituti cittadini. L’obiettivo è continuare a lavorare su questo fronte, sempre in un’ottica di partecipazione e di confronto con la cittadinanza: senza sensibilizzare e coinvolgere le persone, è difficile raggiungere risultati concreti in termini di sostenibilità».
Francesca Pinaffo
