VENEZIA Maurizio D’Andrea, pittore albese internazionale e simbolo dell’astrattismo contemporaneo, ha trionfato alla prestigiosa Triennale internazionale di Venezia, aggiudicandosi il Leone d’oro per la pittura. La premiazione, svoltasi il 9 novembre al Forte Marghera di Venezia, ha visto la partecipazione di cento artisti provenienti da ogni angolo del mondo, tutti selezionati con estrema cura per rappresentare le più attuali tendenze dell’arte contemporanea.
La giuria, composta da figure di spicco come Stefania Pieralice, già direttrice della Biennale di Venezia, e dai critici d’arte Antonio Castellana, Barbara Bortot, e Giada Eva Elisa Tarantino, ha scelto D’Andrea per la sua opera “Mi.R bb49”. Questo dipinto, esempio eloquente del suo stile simbolico e intenso, esplora la complessa relazione tra la fertilità della civiltà industriale e la natura umana, evidenziando le tensioni tra psiche e ragione. La composizione si sviluppa su una trama di colori e forme che si intrecciano in un dialogo ininterrotto tra progresso e umanità, rivelando la capacità dell’artista di catturare le contraddizioni del nostro tempo.
“Mi.R bb49” è una rappresentazione simbolica e potente delle paure, speranze e desideri che si confrontano nell’era moderna, dove il progresso tecnologico sfida costantemente la nostra essenza più profonda. La sua vittoria alla Triennale, manifestazione che unisce in un’unica rassegna discipline artistiche che spaziano dalla pittura figurativa all’arte astratta, fino alla fotografia e alla grafica, conferma D’Andrea come una delle voci più autorevoli del panorama artistico internazionale.
L’artista albese, con la sua sensibilità e capacità di riflettere il mondo in chiave astratta, rappresenta non solo il simbolo della multidisciplinarietà, ma anche un’interprete autentico dei dilemmi esistenziali che attraversano la società contemporanea.
Alice Ferrero