ASTI L’approccio alla scena di un crimine e il soccorso a soggetti in stato di alterazione richiedono comportamenti e tecniche appropriate e specifiche per evitare, nel primo caso, l’inquinamento delle prove e l’esacerbamento delle reazioni, nel secondo.
Gli argomenti sono stati affrontati da specialisti dell’Arma dei Carabinieri durante due seminari informativi che, la Croce rossa astigiana in collaborazione con il Comando provinciale dei Carabinieri, hanno tenuto il 9 e l’14 novembre nel centro polifunzionale di Castello di Annone e l’aula magna dell’Itis Artom di Asti.
Il comandante provinciale dei Carabinieri, Paolo Lando, nel presentare gli eventi, ha voluto sottolineare come, potenzialmente, ogni qualvolta i soccorritori si dovessero trovare a prestare soccorso a una o più persone (per esempio per un banale incidente stradale, un infortunio sul lavoro o domestico) queste ultime potrebbero essere state vittime di un reato.
Pur nella consapevolezza che la priorità assoluta sia e resti la salvaguardia dell’incolumità della vittima, non deve essere sottovalutato l’aspetto della preservazione del luogo dell’incidente poiché esso potrebbe rivelare tracce tali da trasformare un (in apparenza) banale incidente, in un delitto vero e proprio delitto e, di conseguenza, quel luogo in una vera e propria “scena del crimine”.
Come ci insegna anche la letteratura gialla (che molto spesso trae spunto dalla letteratura specialistica di settore), il luogo del delitto “parla” a chi sa interpretarlo; ed è proprio ad uno di questi interpreti, un luogotenente dell’Arma, tra i più anziani in servizio nel capoluogo, specializzato nella raccolta di indizi sul luogo dei reato, che Lando ha affidato il compito di fornire ai soccorritori alcuni suggerimenti e accortezze per aiutare gli investigatori nel delicato compito che compete loro, se reato c’è stato, di scoprirne l’autore.
Tra gli argomenti delle due serate, ha destato la viva attenzione dei soccorritori quello della “gestione delle persone in stato di alterazione”, che rappresenta forse, una delle più frequenti circostanze con cui essi si devono assiduamente confrontare.
La difficile tematica è stata sviluppata dal un luogotenente, esperto nel settore, in possesso della qualifica di “negoziatore” acquista dopo la frequenza di impegnativi e selettivi corsi presso l’Accademia dell’Fbi di Quantico negli Usa e presso Scotland Yard nel Regno Unito. Il militare ha illustrato le strategie per tentare di creare una sorta di legame con il soggetto in crisi (che può essere una persona disperata, che ha perso il lavoro, che magari esce da una relazione sentimentale andata male, o sta per commettere o ha commesso un delitto grave) per accompagnarlo al defusing ovvero una sorta di “primo soccorso psicologico” che gli permetta di riacquisire il controllo di sé.
Questi incontri – a cui hanno partecipato circa 100 operatori della Croce rossa di Asti dimostratisi assolutamente attenti e interessati ai temi trattati – si innestano nella più ampia collaborazione interistituzionale tra l’Arma dei Carabinieri e la Croce rossa italiana che, nel territorio della provincia di Asti, condividono numerosi progetti finalizzati al reciproco scambio di esperienze e procedure per un costante miglioramento dei rispettivi ambiti di competenza con l’obiettivo di fornire un servizio sempre più efficace e aderente alle esigenze dei cittadini.