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Alba, il cedro di via Franco Centro è stato finalmente potato

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Il cedro dell'Himalya prima e dopo la potatura

ALBA Il cedro dell’Himalaya è salvo. Si è conclusa con la potatura di sfoltimento, effettuata da lunedì 25 a giovedì 28 novembre, la vicenda dell’albero presente in un cortile condominiale di via Franco Centro. Per l’esemplare, di cinquantacinque anni, nei mesi scorsi era stato disposto l’abbattimento.

A riassumere la storia del maestoso albero, alto oltre trenta metri, è un residente del complesso: «Tutto è iniziato a marzo, durante una riunione condominiale. L’amministratore aveva parlato della necessità di un intervento, le ipotesi erano l’abbattimento o la potatura. Tra i condomini c’erano i favorevoli all’una o all’altra. Si era poi deciso di rimandare la discussione a un’altra assemblea. La settimana prima di Ferragosto, però, dal nulla è comparso un avviso di abbattimento per il 4 e 5 settembre».

Tutto è bene quel che finisce bene

In seguito, «mi hanno supportato dall’associazione Comuneroero e ho parlato con l’assessora Caterina Pasini e il sindaco Alberto Gatto. Pur non potendo intervenire in un’area privata, gli amministratori hanno detto che avrebbero fatto il possibile. Contemporaneamente ho lanciato una pubblicazione su Facebook per spiegare la vicenda: soprattutto su gruppi come Sei di Alba se… ha riscosso notevole successo».

Il giorno prima della data del taglio «siamo riusciti a bloccare l’intervento e chiedere una perizia. L’esperto ha affermato ciò che già sapevamo: la radice principale ancora il cedro ad almeno quaranta metri in profondità e ogni rischio può essere evitato con una potatura. Eventuali cadute di rami possono avvenire anche con altri alberi: nel giardino ne abbiamo sessanta e siamo assicurati».

Se oggi il cedro è a ridosso del marciapiede, «prima della costruzione della rotonda, una trentina di anni fa, si trovava interamente all’interno della proprietà. Già vent’anni fa dovetti sostenere una battaglia per scongiurarne l’abbattimento. Dato che i rami ricadono, in parte, sul suolo pubblico, potrebbe essere interessante se il Comune ci supportasse nella pratica per l’inserimento della pianta nel registro degli alberi monumentali. Oltre a essere tutelato, eventuali spese per accertamenti le pagherebbe la Regione».

Un olmo vicino alla sede Egea necessita di cure

Sempre in tema di alberi, la scorsa settimana gli alunni del corso di Gestione delle acque e risanamento urbano dell’Einaudi hanno portato all’attenzione della cittadinanza la salute di un olmo nei pressi della sede Egea. L’esemplare è affetto da tumore delle piante, patologia causata dall’Agrobacterium tumefaciens. Pur non costituendo un rischio immediato per la sopravvivenza della pianta e per l’incolumità dei passanti, gli studenti si sono detti disponibili a collaborare con le istituzioni per risolvere la situazione e mettere in pratica quanto appreso durante le lezioni.

Davide Barile

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