Crolla la produzione e aumenta la cassa integrazione, ma l’industria cuneese prova a reggere (VIDEOINTERVISTA)

Questa mattina, a Cuneo, Confindustria ha presentato l'indagine congiunturale relativa al primo trimestre del 2025

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CUNEO Sarà un inizio 2025 in salita per l’industria cuneese. Lo dicono le previsioni per il primo trimestre del nuovo anno, diffuse questa mattina da Confindustria Cuneo, che segnano un raffreddamento generale. Ma, per quanto riguarda investimenti, tasso di utilizzo degli impianti e occupazione, la Granda sembra reggere il passo. Tra le cause, il contesto globale incerto e complesso.

300 le aziende manifatturiere e dei servizi intervistate dal Centro studi per completare il rapporto. I dati mostrano come le aspettative cuneesi siano in linea con quanto si verifica a livello regionale e riflettano la complessità dello scenario economico nazionale e internazionale.

I dati: cala la produzione, ma reggono gli investimenti. In incremento la cassa integrazione

Se da un lato si registra una previsione di cautela, dettata anche dalla consueta prudenza di inizio anno dell’imprenditoria cuneese, dall’altro emerge la fotografia di un sistema industriale che si conferma comunque solido e capace di reagire e guardare oltre le complessità. Tengono, infatti, il passo gli investimenti, nei programmi di oltre i tre quarti delle imprese manifatturiere cuneesi intervistate: il 25,9% di esse, in aumento rispetto al 23,7% dell’ultimo trimestre 2024, preannuncia investimenti di portata significativa. Va nella stessa direzione l’indice di utilizzo di impianti e risorse, che si attesta al 77,2% (78,8% nella precedente rilevazione), al di sopra del livello del ciclo economico normale.

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Mariano Costamagna e Giuliana Cirio, presidente e direttrice di Confindustria Cuneo.

Restando nell’ambito della manifattura, complici le incognite sugli assetti futuri del commercio e delle relazioni internazionali, presentano prospettive di riduzione i saldi ottimisti/pessimisti su produzione (da 7,3% dell’ultimo trimestre 2024 si scende a -8,1%), ordini (da -3,4% a -10,5%) e redditività (da -3,4% a -7,6%). Restano negative, anche se in ripresa, le esportazioni, condizionate da uno scenario di preoccupazione per la domanda globale e dalle reazioni conseguenti all’esito delle elezioni americane: il saldo, in questo caso, si ferma a -4,8%, ma migliora rispetto al precedente -9,4%.

Nonostante un ciclo economico dal passo incerto, il mercato del lavoro è ancora in tenuta, con aspettative positive sui livelli occupazionali, anche se più contenute: il 12,2% del campione pronostica un incremento dell’organico contro l’8,1% che immagina una diminuzione (saldo: 4,1% contro il precedente 6,2%). In parallelo, cresce al 9,9% (7,3% nel quarto trimestre 2024) la previsione di ricorso alla cassa integrazione (Cig). Aumenta inoltre il numero di aziende che teme un incremento dei costi di energia, materie prime, trasporti e logistica; stabili i tempi di pagamento (media di 73 giorni, mentre per gli enti pubblici è di 82 giorni), in calo i ritardi negli incassi (da 31,8% a 25,4%).

La metalmeccanica è la più prudente

Guardando ai singoli settori, la metalmeccanica rimane orientata alla prudenza; complessivamente favorevoli, ma in contrazione, le indicazioni del comparto alimentare; il clima tra le imprese di edilizia e indotto inizia a risentire del venire meno degli effetti del Superbonus; rimangono favorevoli le attese nel comparto della chimica e gomma-plastica; è debole la fiducia del settore cartario-grafico; recuperano le prospettive delle imprese manifatturiere varie, mentre continua a essere in calo il clima di opinione delle realtà attive nell’estrazione e nella lavorazione di minerali non metalliferi.

Le parole del presidente Mariano Costamagna:

I servizi proseguono la crescita avviata dopo la pandemia. Tolto il saldo sulle vendite all’estero, che è pari a zero, gli altri indicatori anticipatori sono positivi. Il saldo relativo ai livelli di attività sale dal 7,2% al 9,4%; è pari a 4,7% (da 7,2%) quello sugli ordinativi, mentre le prospettive sull’occupazione passano da 14,4% a 7,1%. Sale all’1,2% la quota di aziende dei servizi che prevedono il ricorso alla Cig. La propensione a investire cede 1,8 punti, con il 19,3% delle imprese che pianifica investimenti di una certa entità.

A livello settoriale, si mantengono espansive le attese nel terziario innovativo; si consolida il sentiment del comparto trasporti e logistica; le aziende dei servizi vari esprimono valutazioni favorevoli su livello di attività e nuovi ordini; restano improntate al pessimismo le aspettative tra le aziende dei servizi commerciali e turistici, anche se nessuna impresa del settore intende ricorrere agli ammortizzatori sociali; si indebolisce, infine, la fiducia tra le realtà delle utilities.

I commenti

Durante, la presentazione è intervenuta Elena Angaramo, responsabile del Centro studi: «Gli indicatori qualitativi del primo trimestre 2025 confermano il quadro di incertezza in cui le imprese si trovano ad operare: sono evidenti le differenze tra settori ma, a livello aggregato, le informazioni raccolte dalla nostra indagine denotano come la crescita possa aver decelerato, da un lato penalizzata dal manifatturiero, i cui livelli di ordinativi, sia interni sia provenienti dall’estero, risultano più deboli, e dall’altro sostenuta ancora una volta dai servizi».

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Elena Angaramo, responsabile del Centro studi.

Per Mariano Costamagna, presidente degli Industriali, «all’interno di questo contesto complesso, il sistema industriale cuneese si conferma solido». 

Ha aggiunto la direttrice di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio: «Mettendo a frutto le transizioni legate all’intelligenza artificiale, da adottare in modo etico e responsabile, e alla sostenibilità ambientale, si potranno favorire nuovi investimenti, anche per istruzione e ricerca. Il nostro Paese ne è drammaticamente carente, in un’Europa altrettanto drammaticamente in ritardo. Il tempo stringe, ma i capitali e le soluzioni sono a portata di mano, così come la determinazione e la consapevolezza delle nostre aziende».

redazione

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