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Gazzetta a Sanremo / Le conferenze stampa prima delle cover di stasera

Gazzetta a Sanremo / Le conferenze stampa prima delle cover di stasera
Tony Effe

SANREMO Siamo in attesa della quarta serata del festival, venerdì 14 febbraio, dedicata alle cover e ai duetti: quest’anno sono  aperti anche agli incroci tra gli artisti in gara. La classifica finale sarà decisa da televoto (34%), radio (33%) e sala stampa (33%), determinando il vincitore delle cover, un risultato che però non inciderà su quello finale.

Tanti i big che rivedremo sul palco dell’Ariston (QUI la lista completa), nel frattempo in sala stampo si avvicendano gli artisti per dare qualche anticipazione raccolta dal nostro Pierangelo Vacchetto.

Lucio Corsi ha voluto prima suonare per poi parlare del proprio rapporto con Ivan Graziani (che da piccolo ascoltava in auto con il padre provando timore per la sua voce) e del suo duetto con Topo Gigio, che debuttò in televisione con la voce di Modugno: staserà canteranno proprio Nel blu dipinto di blu.

I The Kolors hanno affermato: «Noi in questo momento della vita professionale siamo credibili, siamo una comunità funk e vogliamo divertirci. Abbiamo una ricerca maniacale per il basso e ci teniamo a essere riconoscibili nell’impostazione ritmica e andiamo fieri di quel giro di basso nella canzone».

Sulla serata insieme a Sal Da Vinci: «Siamo felicissimi di avere Sal da Vinci. Noi abbiamo una grande fortuna di poter comunicare con un gran numero di persone, con tanti mondi diversi. La produzione del brano è nostra e di Zef. Eravamo in ritardo per presentare la canzone e abbiamo inviato una versione embrionale, ma Conti ha capito come poteva essere e siamo qua».

Poi è intervenuto Brunori che ha parlato del suo brano in gara: «Cerco sempre di andare nel profondo anche quando arrivo a momenti scomodi. Quando scrivo non penso mai al problema di scrivere qualcosa per convenienza personale. Mi chiedo sempre come scrivere di certe cose. Nelle canzoni devi trovare il tuo mondo: leggendo un libro o sentendo un disco devi sempre trovare una finestra per trovare cosa pensi».

Sulla cover di Lucio Dalla di stasera: «I dischi dei cantautori degli anni Settanta sono fondamentali. Conoscevo Dalla per le canzoni più celebri, poi l’ho scoperto ed è un artista alto, sofisticato e come tutti i grandi ha uno sguardo mai giudicante su quello che racconta, sempre innamorato del mondo che canta. L’amico a cui scrivo questa sera è Paolo Benvegnù, una persona che sapeva unire i testi e l’approccio sul palco.  Sul palco mi porto dietro tutta la band che è con me dal 2009, sono contento di questa visione familistica ma morale.  Mia figlia dopo aver ascoltato il brano mi ha definito il suo eroe».

Gazzetta a Sanremo / Le conferenze prima delle cover di stasera 3

Rkomi si è raccontato poco dopo: «Peter Gabriel, Cesare Cremonini, Lucio Dalla sono i miei riferimenti musicali. Tra il primo e il secondo festival sono cambiate molte cose e ora sono più capace a reagire. Il brano è un testo non proprio accessibile al primo ascolto. Arriva in un momento pessimo in cui vedi gli amici che cominciamo a sposarsi e avere i primi figli. Poi vedi che non è cambiato nulla, sei tranquillo, respiri e Il ritmo delle cose è un seme che lancio».

Sul mondo digitale che è sempre più importante per la musica: «Credo dobbiamo molto alla tecnologia ma non dobbiamo farci assalire da queste grandi mani in più che abbiamo. Sta a noi non farci schiacciare da tutte queste intuizioni fantastiche ma non sempre allenanti per il nostro cervello. Parlerò anche di questo nel prossimo progetto».

  • Rkomi e Tony Effe
  • Una particolare versione di Damme ‘na mano

Achille Lauro ha detto: «Cito Califano, non escludo il ritorno all’Achille precedente. Questo percorso nuovo atterrerà al disco prossimo. Credo che l’incoscienza ognuno di noi la incarni a suo modo. C’è incoscienza anche nell’amare. La mia vita privata è quasi inesistente, la mia è tutta una faccenda di pensiero. L’arrangiamento è seguito da Davide Rossi e sono contento. Il brano nasce è uno schianto tra il cantautorato romano, Schubert, e altre sonorità. Io credo che il motore dell’arte, delle grandi rivoluzioni sia l’amore».

Poi ha aggiunto: «Ho iniziato i primi accordi della seconda strofa due anni fa e mi sembrava qualcosa di grande, dopo piano piano è andata avanti.  Io provo a fare quello che suggerisce la canzone adesso e nella mia vita normale sto abbastanza sobrio, elegante, mi ispiro a Rodolfo Valentino e Marlon Brando».

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Ed è anche tempo di prove per Benji e Fede prima dell’esibizione di stasera da ospiti.

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