
TORINO Inaugurata nel 1874 su disegno di Pietro Carrera e rifatta dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, la galleria Subalpina è uno dei luoghi di Torino in cui si respira la storia. Situata tra piazza Castello e Carlo Alberto, ospita ventuno locali in quattordicimila metri quadrati.
Dal 2021 di proprietà del fondo Blackstone, a dicembre è stata ceduta a «imprenditori locali», come si diceva da più parti. Si tratta, come è stato svelato a Gazzetta, della famiglia di Alessandro Barbero. Il proprietario della Basikdue di Bossolasco, fabbrica di tessuti a spugna di Bonvicino, in passato era stato sindaco del Comune langarolo e di Bossolasco.
«È un’emozione straordinaria» ha dichiarato, «la galleria Subalpina è uno dei luoghi alla base dell’impulso turistico della città e siamo orgogliosi di poter contribuire a migliorare ancora Torino. I grandi della cultura sono passati da qui. Di recente, il luogo è stato scelto per la passerella degli ospiti del Torino film festival. Se guardo al passato penso a Friedrich Nietzsche, che abitò in una stanza sopra l’ingresso della galleria e ancora oggi lo ricorda una targa. Oppure a Guido Gozzano, il quale era solito passare il tempo alla confetteria Baratti e Milano dove ambientò alcune liriche famose come Le golose».
Le prime novità riguardano proprio lo storico caffè, sorto nel 1875. Prosegue Barbero: «Dopo oltre cento anni di attività, per la prima volta la pasticceria rimarrà aperta anche nelle ore serali. In tale orario, l’attività sarà gestita dai fratelli Piero e Ugo Alciati del ristorante Guido di Fontanafredda. Si è creata una bella collaborazione con Guido Repetto, presidente del gruppo Novi, il quale detiene la proprietà di Baratti e Milano. Gli arredamenti sono ancora quelli originali, con statue e medaglioni. Entrare nel locale significa fare un tuffo nella storia».
Dal 20 gennaio, all’interno della galleria ha traslocato la libreria Luxemburg. «Risale al 1872 ed è una delle più antiche d’Italia. Dentro c’è ora un piccolo caffè letterario». Per la ristrutturazione dei locali che la ospitano, così come per l’ammodernamento della cucina della Baratti e Milano, «l’ufficio tecnico del Comune di Torino è stato molto celere, in tre mesi ha sbrigato le pratiche e concesso l’autorizzazione per aprire. Per tale ragione, ci tengo a ringraziare i responsabili».
Per Massari ad Alba nulla di fatto (per ora)
Lo stesso giudizio non può essere espresso per Alba. Qui, dove sorgeva la pasticceria Cignetti, Barbero ha in progetto di aprire un locale che ospiterà Iginio Massari. L’inaugurazione è slittata già di un anno: con l’avanzata del cantiere, era emerso un vecchio vincolo, risalente al 1944, che riguarda l’intero isolato della torre di Casa Boeri: la futura pasticceria rientra tra gli edifici tutelati.
La pratica è passata alla Soprintendenza archeologica e l’ufficio tecnico albese sta mettendo ordine nelle pratiche edilizie che, negli anni, si sono sovrapposte. A tal proposito, Barbero si limita ad affermare: «Dopo il cortocircuito burocratico, sembra ci sia qualche sviluppo. Il nuovo sindaco di Alba Alberto Gatto ha preso in mano la situazione».
Davide Barile
