
BRA Antonio Catalfamo, coordinatore dell’Osservatorio permanente sugli studi pavesiani nel mondo della fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo, ha tenuto un’ampia relazione su Velso Mucci al museo Craveri di Bra. L’incontro ha introdotto il premio letterario per le scuole organizzato dallo stesso museo, i cui risultati saranno annunciati in una cerimonia separata.
Catalfamo ha delineato il profilo poliedrico di Mucci: scrittore, poeta, critico letterario e d’arte, direttore di riviste culturali e raffinato traduttore. La sua opera ha oltrepassato i confini nazionali, affondando le radici nella migliore tradizione culturale europea e mondiale. Fondamentale il periodo parigino, dove, insieme al cugino Sandro Alberti, aprì una libreria antiquaria che ospitò importanti mostre d’arte e divenne un punto di riferimento per il movimento surrealista francese, allora fortemente impegnato sul piano civile e politico accanto al Fronte popolare.
Di particolare rilievo il percorso ideologico di Mucci, che giunse al marxismo attraverso l’interpretazione di Leopardi e Gramsci, condividendone la visione dialettica e materialistica della realtà. Allo stesso tempo, il legame con Bra, sua città d’adozione, è stato profondo e determinante per la sua produzione letteraria. Le sue poesie restituiscono un’immagine vivida di questo territorio, non solo nella sua dimensione geografica, ma anche umana, politica e civile. Attraverso l’universo contadino, Mucci ha colto e rappresentato la capacità di organizzazione e di lotta per l’emancipazione, non solo in termini economico-sociali e politici, ma anche umani. La sua opera delinea così l’aspirazione a una società fondata sulla solidarietà anziché sull’egoismo.
Il dibattito seguito alla relazione di Catalfamo ha visto l’intervento di un congiunto di Mucci, figlio del cugino Sandro e partecipe dell’esperienza francese, che ha evidenziato il forte tratto autobiografico nel romanzo incompiuto e pubblicato postumo L’uomo di Torino. È intervenuto anche Benedetto Russo, che ha ricordato il suo impegno, in qualità di preside, per l’intitolazione dell’istituto alberghiero di Bra a Velso Mucci.
Lino Ferrero
