Diageo / Azione interroga il Governo e chiede di salvaguardare azienda e occupazione

Sciopero Diageo
La protesta di fronte allo stabilimento.

ALBA «Non possiamo permettere che Diageo, multinazionale leader mondiale nel settore delle bevande alcoliche, chiuda lo stabilimento italiano lasciando a casa quasi 400 lavoratori e provocando un danno al tessuto sociale ed economico del cuneese», dice Daniela Ruffino, deputata e segretaria di Azione Piemonte. «Per questo motivo ho presentato un’interrogazione al Ministero delle imprese e del made in Italy e al Ministero del lavoro affinché sia fatta piena chiarezza sul futuro dell’azienda».

Prandi: «Serve chiarezza circa l’evoluzione della vertenza»

L’albese Giacomo Prandi, segretario provinciale e vice regionale del partito spiega: «I tavoli di confronto che si sono svolti tra le diverse parti coinvolte hanno lasciato intendere un’apertura da parte dell’azienda per la tutela dei lavoratori e la necessità di trovare un nuovo acquirente: riteniamo, però, che i ministeri competenti debbano proporre ulteriori interventi per scongiurare una crisi industriale e occupazionale. Anche in virtù dei prossimi incontri previsti, vogliamo chiarezza circa l’evoluzione della vertenza. Serve, inoltre, un impegno affinché l’azienda dimostri e rispetti una reale responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori coinvolti e dell’intero territorio».

«Azione è vicina ai lavoratori – concludono Ruffino e Prandi – partecipando ai picchetti con la volontà di essere megafono di questo ennesimo dramma e si impegnerà a difendere il nostro tessuto industriale sia a livello nazionale, sia sul territorio piemontese. Lo stabilimento di Santa Vittoria d’Alba funziona, è produttivo ed è efficiente e dovrà proseguire le proprie attività. Il Governo è chiamato a fare la propria parte. Noi daremo il nostro contributo».

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