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La scalata a Masterchef di Simone Grazioso: «Ora si continua a imparare»

Da La Morra a Sky, è stato un viaggio intenso per il concorrente del cooking show. La cucina di Langa lo ha accompagnato, ma con uno sguardo personale

La mia scalata a Masterchef e ora si continua a imparare

LA STORIA «Il giorno in cui mi hanno chiamato dalla redazione di Masterchef non potevo crederci. Pensavo fosse uno scherzo»: è con estrema vivacità e passione che Simone Grazioso, di La Morra, ci racconta la sua esperienza nel cooking show targato Sky original e prodotto da Endemol shine Italy, in onda su Sky e Now.

L’edizione appena conclusa è stata la più vista degli ultimi quattro anni: solo la finale ha registrato un total audience di 1 milione e 112mila spettatori, con il 6% di share. È una serata che Simone ha conquistato con audacia, arrivando a gareggiare con il suo menù dal titolo “Un giro nelle Langhe”.

«Sono molto legato alla mia terra. Le colline, che amo profondamente, sono la mia casa. Lo dico di continuo: al nostro territorio non manca nulla, solo il mare. Sono consapevole di essere cresciuto in una delle zone più ricche a livello gastronomico, dove la scelta delle materie prime, la tradizione e la cucina sono legate alla vita delle persone. Questo è il motivo per cui ho deciso di portare il Piemonte in tutto il mio percorso», racconta Simone. «Dal ripieno dei gyoza alle audizioni, fino ai piatti per l’ultima serata, ho voluto rendere omaggio alle mie radici. Con questi sapori, è come se fossi a casa».

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Il giro nelle Langhe di Simone, che lo ha portato nella triade dei tre candidati alla vittoria, non poteva che omaggiare il classico vitello tonnato, una rivisitazione molto personale: “il vitello che abbraccia il tonno”, con spuma di salsa tonnata e polvere di capperi. A seguire, “L’Alba nel piatto”, un raviolo bicolore con tuorlo morbido, fonduta, tartufo bianco e “anatis”, un’anatra cotta a bassa temperatura con il suo fondo, funghi porcini e crema di peperoni gialli di Carmagnola. Per concludere “Il Barolo incontra il mascarpone”: un crumble di nocciole, crema al mascarpone e salsa al Barolo.

Ma nel percorso di Simone non sono mancati i momenti di debolezza. La pressione all’interno del programma è molta, tra tecniche da imparare e sempre nuove sfide. Bisogna rimanere concentrati: «Subito dopo la prima mistery box (la prova con ingredienti a sorpresa, ndr), pensavo di essere eliminato. Mi sentivo inferiore rispetto ai miei compagni di viaggio, perché li vedevo con più esperienza e conoscenze». Fino a quando è arrivata la svolta: «Ho trovato la forza di andare avanti con la conquista della Golden pin, nella sfida sul panettone gastronomico con Iginio Massari». È un vantaggio importante, una sorta di bonus che garantisce l’immunità, da utilizzare al momento del bisogno: «È stato fondamentale non tanto per la spilla in sé, ma per la riconoscenza dei giudici. Quando si sono spente le telecamere, ho pensato: va bene, ora devo crederci per davvero».

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Ma che cosa succederà ora? Simone ha le idee chiare: continuerà a studiare e viaggiare. Perché arrivare nella finale a tre di Masterchef non è abbastanza: «Tanti si aspettano che io apra un ristorante, ma non mi sento ancora pronto. Voglio partire dal basso. Continuerò a formarmi, iniziando con le cene a domicilio. Poi, nella vita, è difficile fare previsioni». E conclude: «Una cosa è certa: rifarei tutto di questo viaggio davvero meraviglioso».

«La mia famiglia mi ha raggiunto in finale: sono loro a motivarmi»

Ad accompagnare Simone Grazioso nella serata finale, il vero punto di arrivo a cui aspira ogni concorrente di Masterchef, anche la moglie Alessia Faravelli, con la figlia Sabrina e la suocera. Lo hanno raggiunto negli studi televisivi.

Simone racconta: «Alessia è stata la mia vera forza, fin dal primo momento. Quando hai una persona accanto a te che crede profondamente in ciò che fai e che ti sostiene passo dopo passo, è tutto più semplice. Si dice sempre che un grande uomo debba avere una grande donna al suo fianco. E io ho questa fortuna».

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La famiglia di Simone ha assistito alle preparazioni della serata, con grande emozione: «Cucinare durante la finale davanti
a mia moglie e mia figlia è stato un momento davvero unico. Sono una persona che ama fare sorprese alle persone che stanno al mio fianco.
Così ho deciso di tenere nascosto questo percorso a mia figlia.

Lei adora Masterchef, è una vera appassionata e seguiamo insieme da casa ogni edizione». È per questo motivo che la finale, per la famiglia, è stata ancora più speciale: «Guardarla e vedere la gioia nei suoi occhi per me non ha avuto prezzo. Mi ha dato la forza di cucinare e di affrontare questa sfida insieme», conclude Grazioso, nel ripercorrere la sua esperienza.

 Chiara Nervo

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