AUTOMOBILISMO Alla prima esperienza nel campionato di Formula 4 del Medio Oriente, Emanuele “Manu” Olivieri ha dominato con sei vittorie, due secondi e cinque terzi posti sulla monoposto del team R-ace Gp. Il canellese, classe 2008, ha battuto il talento Mercedes e compagno di squadra Alex Powell e il giapponese Kean Nakamura-Berta, altro favorito della vigilia.
Partito a sei anni sui kart, Olivieri nel 2021 si è aggiudicato il primo titolo internazionale per poi vincere la Wsk final cup nel 2022 e il Supercorso federale nel 2023. Selezionato dalla Ferrari academy, è stato tra i più veloci alle finali.
Passato alla F4 nel 2024 in Italia ed Europa, quest’anno è volato in Medio Oriente: «Sapevo che non sarebbe stato facile, per me era la prima volta in un team che va così forte e con un compagno di squadra da battere. Comunque mi sono trovato bene con l’ingegnere e siamo riusciti a trovare subito il passo».
Un’impresa non semplice, visto che «ho corso ad Abu Dhabi, Dubai e Losail, tutti circuiti dove non sono mai stato mentre i miei avversari avevano già esperienza. All’inizio ero preoccupato, poi mi sono trovato abbastanza subito, forse solo a Losail ho faticato un po’».
Ad accompagnare il giovane pilota fin dagli esordi c’è un tre volte vincitore della 24 ore di Le Mans, di cui è anche figlioccio: «Dindo Capello mi ha sempre aiutato nelle scelte della carriera, è una persona molto importante per il mio percorso. Il casco che uso è il suo». A seguirlo è anche l’agenzia di Oliver Victor Kristensen, figlio di quel Tom che di Le Mans ne ha vinte nove (due con Capello).
Ora il sogno rimane quello di arrivare alla Formula uno, ripercorrendo i passi del suo idolo Sebastian Vettel: «Ci sono tante strade per arrivarci, l’obiettivo sarebbe passare alla F3 ma ne dobbiamo ancora parlare. L’idea è di andare il più in alto possibile».
Lorenzo Germano
