
ALBA L’idea di utilizzare il versante collinare compreso tra via Miroglio e strada Rorine come polmone verde per il quartiere Piave fu di Enzo Demaria che ne comprese le potenzialità e il valore urbanistico e sociale. Così, a metà anni ‘80, venne allestita un’area attrezzata e collegata da sentieri per dare accesso a zone diverse, terrazze affacciate su via Rorine e corso Piave e immerse in un piccolo bosco attraversato da scale per unire più livelli.
L’idea era brillante e venne eseguito un progetto funzionale a un quartiere molto popoloso dove creare anche occasioni di incontro, socializzazione e svago. Ciò di cui non si tenne conto è che quell’area verde, piuttosto defilata, non è entrata nel cuore dei residenti, nonostante sia servita da un ampio piazzale a parcheggio. Proprio perché non “vissuta” dai residenti, venne invece apprezzata da chi voleva riservatezza soprattutto per bere, fare baldoria e campeggio. Iniziò cosi un inevitabile degrado che prosegue ancora adesso.
Nel corso degli anni non sono mancate le iniziative per provvedere al recupero funzionale dell’area. Fu la lista civica “Impegno per Alba” a pensare a un progetto di riqualificazione condiviso con la Protezione civile, il comitato di quartiere, gruppi di volontari e gli scout albesi.
I risultati vennero festeggiati a giugno 2017 con l’evento “Terrazze fest”: l’idea degli organizzatori – condivisa dal- l’Amministrazione comunale – era quella, oltre all’utilizzo abituale, naturalistico e sportivo, di far diventare l’area un parco free street art, ovvero uno spazio “legale” in cui giovani artisti avrebbero potuto esprimersi liberamente: una sorta di laboratorio d’arte all’aperto.
Nel luglio dell’anno successivo, per consolidare i risultati ottenuti con la riqualificazione dell’area, nel parco delle Terrazze si allestì l’evento “Gli alberi di Pandora”. L’obiettivo fu quello di rivitalizzare una parte del parco, rendendolo più fruibile per i cittadini e offrendo delle attività dedicate, in particolare, ai pensionati.
L’ultimo tentativo di restituire l’area all’idea e allo spirito di Enzo Demaria fu quello dell’Amministrazione Marello che decise di puntare su un concorso di idee per affidare la gestione e la manutenzione a privati con la possibilità di mettere in piedi un chiosco. Come sono andate le cose è visibile da anni anche se, per motivi di sicurezza, l’accesso al parco è impedito da un cancello sul lato a monte e da una rete su via Rorine.
«Abito alle Terrazze da molti anni e purtroppo questo spazio non ha mai funzionato bene», commenta una persona incuriosita dalla mia macchina fotografica. «Ogni tanto si possono vedere daini e lepri che trovano rifugio e cibo. Ma, nel tempo, qui abbiamo visto in prevalenza chi veniva per bere lontano da occhi indiscreti. L’area è stata vandalizzata e da molti anni non si può più entrare. Da qualche tempo ospita il bivacco di una persona che, in qualche modo, entra e raggiunge forse una tenda. Lo vediamo al mattino quando va via presto».
Del parco delle Terrazze si è parlato anche durante il recente incontro tra la Giunta e il comitato del rione. Il presidente Elio Gerlotto spiega: «Il comitato Piave ha inserito la situazione del parco tra i punti all’ordine del giorno anche in forza della volontà espressa dall’Amministrazione di agire per la riqualificazione delle aree verdi di via Aldo Moro e corso Piave 85. L’argomento è stato presentato sottolineando l’importanza di poter disporre di quello spazio a favore dei residenti e delle iniziative del quartiere».
Beppe Malò
