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Asti / Pronto soccorso più sicuro con 21 telecamere

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L'ospedale Cardinal Massaia di Asti.

ASTI Il pronto soccorso dell’ospedale Cardinal Massaia è più sicuro, grazie a 21 telecamere ad alta definizione collegate con la centrale operativa della Questura. Il protocollo d’intesa che attiva il servizio è stato siglato, nei giorni scorsi, dal prefetto Claudio Ventrice e dal direttore generale dell’Asl Giovanni Gorgoni per contrastare gli atti di violenza e le aggressioni al personale sanitario.

Il documento è accompagnato dal protocollo operativo firmato tra Asl e Questura. Alla firma erano presenti i vertici delle Forze dell’ordine astigiane e l’assessore regionale alla sanità Federico Riboldi. Il prefetto Ventrice ha sottolineato l’importanza di «attuare una strategia di sicurezza partecipata, il Protocollo rappresenta il primo atto del genere siglato a livello regionale e dà vita a un nuovo modello di coordinamento nella gestione della sicurezza dei lavoratori del comparto sanità, che può essere riproposto in altri ospedali».

Nello specifico, il servizio di videoallarme sarà attivato dall’operatore sanitario tramite radiocomando Sos in caso di minaccia e aggressioni. Al personale del pronto soccorso, alle guardie mediche e agli operatori maggiormente esposti saranno fornite dotazioni tecnologiche più moderne per salvaguardare la loro incolumità durante lo svolgimento dell’essenziale servizio di cura alla persona. Gli operatori del pronto soccorso, inoltre, potranno utilizzare appositi pulsanti antirapina, premendo i quali si attiverà la visione diretta delle telecamere nelle centrali operative delle Forze di Polizia. Quando partirà l’allarme, la centrale operativa della Questura riceverà una richiesta di pronto intervento gestita con priorità: le immagini delle telecamere del pronto soccorso saranno immediatamente visionate dagli agenti di Polizia, che valuteranno le modalità di intervento, calibrandole sul livello di pericolo.

Con tale sottoscrizione l’Asl assume l’impegno di promuovere l’utilizzo di strumenti di videosorveglianza e di comunicare con cadenza periodica a Prefettura e Forze dell’ordine i dati statistici delle aggressioni in ambito sanitario. Ringraziando il prefetto Ventrice e le Forze dell’ordine, il direttore dell’Asl Gorgoni ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di fare da pionieri nell’attivazione del nuovo sistema e ci auguriamo che la nostra sperimentazione possa essere di esempio e sussidio alle aziende sanitarie piemontesi che lo adotteranno a breve».

 Manuela Zoccola

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