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Imparare la cura con l’orto a scuola guidati da Slow food

Imparare la cura con l’orto a scuola guidati da Slow food
©Thierry Bakudila

VIA ALDO MORO Piccole carriole, zappette, annaffiatoi, piantine di fragole hanno fatto ingresso nel cortile della scuola. Con l’arrivo della primavera è tempo di smuovere la terra e di mettere a dimora le colture in vista dell’estate. Così le piccole mani dei bambini della scuola dell’infanzia Collodi di via Aldo Moro si sono messe all’opera in occasione della giornata degli orti Slow food sistemando il giardino e contribuendo al mantenimento della pulizia della struttura che tutti i giorni ospita i bambini.

Nato nel cortile della materna in autunno, il piccolo orto scolastico della Collodi è stato realizzato in collaborazione con la condotta Slow food Alba, Langhe e Roero, a partire dal progetto lanciato dall’associazione braidese fondata da Carlin Petrini. I piccoli, accompagnati dalle insegnanti, i genitori e alcuni nonni, la mattina di sabato 5 aprile hanno ripreso l’attività.

Come ogni primavera, «il giardino della nostra scuola dell’infanzia si è trasformato in un vivace laboratorio a cielo aperto, l’entusiasmo era palpabile fin dalle prime ore del mattino, con genitori e nonni che arrivavano carichi di attrezzi da giardinaggio e tanta voglia di partecipare», raccontano le maestre.

Per tutta la mattinata le attività svolte sono state tante, alcuni si sono occupati di preparare il terreno, smuovendo la terra e creando piccoli solchi; altri hanno riempito di terra i nuovi cassoni per la piantumazione degli ortaggi. Poi alcuni si sono occupati di seminare pomodori, basilico e fiori colorati e altri hanno provveduto ad annaffiare delicatamente le nuove piantine. Poi i presenti si sono divertiti a dipingere di blu le pietre per delimitare le aiuole.

Un’occasione che ha permesso ai bimbi di avvicinarsi al mondo della natura e di sporcarsi le mani con azioni concrete. Soddisfatto anche il fiduciario della condotta albese Anselme Bakudila. «L’orto assume un’importanza nuova, non è più solo fonte di cibo buono, pulito e giusto, ma diventa un vero strumento educativo, fondamentale per il passaggio di conoscenza tra nonni, insegnanti, genitori e bambini. Educare è anche trasmettere il senso di responsabilità sul saper prendersi cura del proprio ambiente e, quando lo strumento di trasmissione è un giardino o un orto diventa un gioco».

Alcuni nonni e volontari hanno già dato la loro disponibilità per prendersi cura dell’orto e del nuovo pruno, donato alla scuola da una delle famiglie presenti.

«L’attività ha mostrato ai bambini l’importanza della collaborazione e della cura del bene comune. Perché in fondo, l’orto della scuola dell’infanzia è un piccolo grande progetto che insegna ai nostri bimbi il valore della pazienza, della cura, della bellezza della natura e dell’osservazione di ciò che ci circonda, un seme prezioso che germoglierà per tutta la vita», aggiunge Bakudila.

 Elisa Rossanino

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