
BOSSOLASCO Un no deciso e condiviso all’ipotesi di un termovalorizzatore ai confini dell’alta Langa. Sono 44 i Comuni, insieme alla Provincia di Cuneo e all’Unione montana alta Langa, ad aver firmato il documento che sancisce la netta contrarietà alla realizzazione dell’impianto. Una presa di posizione che nasce da una consapevolezza precisa: l’alta Langa è un territorio a forte vocazione turistica che negli ultimi anni ha costruito, con coerenza e fatica, una reputazione fondata sulla qualità ambientale, la sostenibilità e l’identità locale. Un percorso di valorizzazione che ha coinvolto amministrazioni, imprese, famiglie e operatori, e che oggi rischierebbe di essere vanificato da scelte impattanti e incoerenti.
Davide Falletto, presidente dell’Unione montana alta Langa, dichiara: «Abbiamo preso una posizione chiara e determinata. Il documento firmato è un no secco al termovalorizzatore, ovunque esso venga ipotizzato sul nostro territorio o nelle aree limitrofe. Si tratta di un passo importante, che rappresenta la volontà unanime dei sindaci e delle comunità dell’alta Langa. Qui si è lavorato per anni su un modello di sviluppo sostenibile, puntando sul turismo, sull’ambiente e sulla qualità della vita: un patrimonio che non possiamo permetterci di mettere a rischio».
Il documento sarà trasmesso a Regione Piemonte, Provincia di Savona e Regione Liguria, come atto formale di opposizione condivisa da parte del territorio.

Roberto Bodrito, sindaco di Cortemilia e delegato della Provincia di Cuneo per le tematiche ambientali in alta Langa, aggiunge: «Il termovalorizzatore è un progetto inaccettabile per un’area come la nostra, che ha puntato tutto sulla qualità ambientale, agricola e turistica. Serve coerenza: non possiamo da un lato promuovere la sostenibilità e dall’altro accettare impianti di questo tipo a due passi da casa. Il messaggio che diamo è fermo: la Provincia è con l’alta Langa in questa battaglia».
Con decreto n. 2/2025, è stato istituito l’Osservatorio permanente sulla bonifica dell’ex-Acna di Cengio, che avrà il compito di monitorare costantemente lo stato dei lavori e contrastare ogni progettualità potenzialmente impattante sull’ambiente e sul paesaggio. Ne fanno parte Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Unione montana alta Langa e i sindaci dei Comuni interessati, con la possibilità di coinvolgere ulteriori soggetti istituzionali e tecnici.
Conclude Falletto: «L’Osservatorio rappresenta una scelta concreta di tutela. Stiamo chiedendo agli enti che lo compongono di nominare ufficialmente il proprio rappresentante. Sarà un luogo di confronto e controllo effettivo, dove le comunità avranno voce per vigilare e intervenire su ogni decisione rilevante per il futuro del territorio. Il prossimo passo sarà l’attivazione operativa dell’Osservatorio, che riceverà e gestirà direttamente il documento firmato. Sarà questo il primo banco di prova: garantire rappresentanza, vigilanza e una presenza attiva e competente al tavolo delle decisioni».
