
ALBA Come risolvere il problema traffico ad Alba? I 18 mesi del cantiere Anas per la tangenziale ha peggiorato una situazione già molto precaria. E, all’orizzonte, ci sono anche altri interventi la cui ricaduta potrebbe essere altrettanto pesante, basti pensare alla rotonda di Scaparoni. Ne abbiamo parlato con l’ex sindaco di Alba, Maurizio Marello, oggi presidente del Consiglio comunale.
Il nuovo cantiere ha sollevato molte proteste: le condivide, Marello?
«Ci sono elementi che hanno contribuito a esacerbare gli animi, ma penso che in tanti abbiano reagito d’istinto. Premesso che Anas avrebbe dovuto agire diversamente e che la mancanza di comunicazioni tempestive ha aumentato lo stress generale, bisognerebbe tenere conto del fatto che questi sono lavori necessari e nell’interesse di tutti: parliamo di un’infrastruttura che ha mezzo secolo di vita ed è bisognosa di manutenzione e cure importanti che riguardano i giunti, gli appoggi, i piloni, il manto stradale, la segnaletica. Ci sono segni di invecchiamento evidenti e bisogna rimediare».
Com’è possibile che, da 8 mesi di lavori, oggi ne vadano preventivati 18?
«Anche questa è una situazione di cui chiederemo al più presto conto all’Anas. È evidente che sia stata effettuata una previsione scorretta e una pianificazione incoerente con lo svolgimento reale dell’intervento».

Che cosa si può fare, a questo punto, per migliorare la viabilità albese?
«Ci sono tre diverse strade. La prima riguarda la realizzazione di grandi opere infrastrutturali, come le tangenziali Est e Ovest, tunnel oppure percorsi alternativi lungo il Cherasca. Sarebbero investimenti strategici, ma non sono alla nostra portata: occorre il sostegno di Roma, per quanto si tratti di infrastrutture previste dal piano regolatore. Si potrebbe procedere con opere di media portata, coinvolgendo la Regione e la Provincia, ma anche questo livello è difficile. Resta procedere con ciò che è fattibile per il Comune: non sarà determinante come le grandi infrastrutture, ma darebbe buoni riscontri».
A che cosa si riferisce?
«La bretella di collegamento tra San Cassiano e la rotatoria della vigna, la variante Borio, la strada lungo lo scolmatore del Riddone: sarebbero molto utili, soprattutto se accompagnate da un maggiore utilizzo della mobilità sostenibile. Sono strade di cui si parla da anni e che sono alla nostra portata tecnica ed economica».
E il terzo ponte sul Tanaro?
«Sarebbe il primo intervento da realizzare: chi sostiene la sua inutilità fa un errore di valutazione».
Oggi è alla portata del Comune albese?
«Sì, ma bisogna lavorare tanto e bene. In primis, occorre capire che cosa ne è stato dei fondi Crosetto: potremmo già contare su tredici milioni. Bisognerà anche capire che cosa resta in piedi degli accordi del 2012, per i quali erano stati messi a disposizione 27 milioni per la viabilità accessoria all’Asti-Cuneo. Ricordo che Mara Carfagna, come altri esponenti dei vari Governi succedutisi, fecero promesse importanti. Se anche una sola di queste parole si convertisse in un bonifico, non saremmo lontani dai 45 milioni di costo previsti. La differenza potrebbe anche essere colmata da risorse comunali».
Beppe Malò
