
di Francesca Pinaffo
DIAGEO – Dopo gli aggiornamenti di ieri da parte delle Ministero delle imprese, della Regione e dei sindacati, arriva la conferma dell’accordo di esclusiva per l’acquisizione dello stabilimento Diageo di Cinzano da parte della stessa azienda che ha presentato l’offerta: il gruppo internazionale, con sede a Reggio Emilia, NewPrinces, la cui denominazione al momento è ancora Newlat Food in attesa del cambio presso il registro delle imprese.
Dice il gruppo alimentare con una nota: “La potenziale operazione consentirebbe a Newlat Food di completare e consolidare la propria offerta nel segmento delle bevande, un settore in cui il gruppo genera già oltre 350 milioni di Euro di ricavi nel Regno Unito. Lo stabilimento oggetto dell’accordo vanta un’esperienza consolidata nella produzione di un’ampia gamma di bevande alcoliche, prodotti ready-to-drink, nonché soluzioni a basso o nullo contenuto alcolico”. E concludono: “Newlat Food comunicherà tempestivamente al mercato l’esito definitivo dell’operazione, in linea con gli obblighi di disclosure previsti dalla legge applicabile”.
Chi è Newlat Food
Si tratta di un’azienda italiana che produce molti marchi del comparto alimentare, dai latticini alla pasta ai farinacei, come Centrale del latte, Dalverde, Crostinodorato, Giglio, Mukki. Dall’ottobre del 2019, è una realtà quotata presso la Borsa di Milano.
Fondata nel 2004 all’interno del gruppo Parmalat, dopo la cessione di quest’ultimo è stata acquisita alla società luganese Tmt finance Sa dell’imprenditore salernitano Angelo Mastrolia, che ha iniziato una campagna di rilevamento di stabilimenti e marchi storici dell’agroalimentare italiano. Tra le grandi acquisizioni, nel 2008, anche Buitoni. Nel 2022, poi, Nestlè (da cui Mastrolia ha acquisito l’azienda), non ha rinnovato la concessione del marchio, anche perché nel frattempo Newlat ha puntato su produzioni di proprietà, come la pasta Delverde, marchio argentino entrato nel gruppo nel 2019.
Nel 2020 Mastrolia ha anche acquisito il 67,6% della Centrale del Latte d’Italia, attiva in Piemonte, Liguria, Veneto e Toscana.
Oggi sono 16 gli stabilimenti Newlat in Italia, a cui si aggiungono quelli in Francia, Polonia, Inghilterra, Germania e Mauritius.
Il grande passo con Princes e nel futuro (forse) anche Plasmon
A giugno 2024, poi, il grande annuncio: Newlat ha chiuso l’accordo per comprare per circa 820 milioni di euro la britannica Princes dal colosso giapponese Mitsubishi. Un obiettivo che punta al raggiungimento dei 5 miliardi di ricavi. Anche in questo caso si tratta di un gruppo multibrand: tra gli stabilimenti che ha in Italia, quello di Foggia, uno dei più moderni in Europa per la lavorazione dei pomodori a freddo. Per Newlat, un modo per approdare nel mercato del Regno Unito.
Nesce così NewPrinces. Tra le indiscrezioni, negli ultimi mesi si è parlato anche di un forte interessamento della famiglia Mastrolia nell’acquisizione di Plasmon, del gruppo Kraft. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 ore alcuni giorni fa, in pole position con gli italiani ci sarebbe l’operatore di private equity Aurelius: le offerte vincolanti sono attese per fine mese.
