
ROMA C’era attesa per l’incontro iniziato attorno alle 17.30 di oggi, 12 maggio, a Roma, presso il Ministero delle imprese e del made in Italy riguardo alla vertenza Diageo: dopo la chiusura della finestra per presentare le offerte vincolanti da parte delle aziende interessate ad acquisire lo stabilimento di Cinzano, venerdì 9 maggio, il gruppo britannico è stato chiamato ad aggiornare la situazione. Presenti i rappresentanti nazionali, territoriali e le Rsu dei sindacati, i vertici dell’azienda, la direzione generale del Mimit, il Ministero del lavoro, la Regione Piemonte ed il Senatore Giorgio Maria Bergesio.

Diageo, alla luce delle due offerte ricevute, ha siglato un accordo di esclusività con il gruppo NewPrinces, leader nel settore alimentare nato dall’acquisizione della britannica Princes limited da parte dell’italiana Newlat food, che ha sede a Reggio Emilia. Tanti i marchi che ne fanno parte: latticini, pasta, prodotti per bambini e senza glutine, come Centrale del latte, Granfetta, Crostinodorato, Giglio. L’esclusività è un passo propedeutico per portare avanti le discussioni in merito all’offerta presentata. Diageo ha spiegato che il gruppo ha presentato una proposta concreta con un piano industriale e una strategia a lungo termine per il sito, mantenendo la forza lavoro esistente, cioè i 349 dipendenti.
Le dichiarazioni della Regione e del Mimit
Soddisfatto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: «L’offerta per l’acquisto della Diageo di Santa Vittoria d’Alba da parte di un’operatore italiano, Newlat Food, è un’ottima notizia perché salvaguarda la produzione all’interno dello stabilimento e i posti di lavoro. Quando Diageo ha comunicato la volontà di chiudere lo stabilimento piemontese abbiamo duramente criticato la scelta, insieme alle istituzioni del territorio e alle rappresentanze sindacali, nella convinzione che fosse indispensabile mantenere la continuità produttiva e occupazionale. Per mesi abbiamo lavorato in questa direzione ottenendo dal governo, oltre all’attivazione del tavolo al ministero del Lavoro, anche quella del tavolo al Mimit che ci ha consentito di arrivare oggi a questo importante risultato grazie al supporto del governo, in particolare del ministro Urso e dei suoi uffici, all’impegno dei lavoratori e alla collaborazione dell’azienda. Desidero poi ringraziare le istituzioni locali (la Provincia e i Comuni) che, insieme alla Regione Piemonte, hanno seguito la vicenda, al fianco dei lavoratori e in pressing sull’azienda. La Regione è ovviamente disponibile ad incontrare i nuovi acquirenti. L’auspicio ora è che i prossimi passi formali possano svolgersi in tempi brevi, assicurando la massima serenità per il territorio e per i lavoratori».
Sulla stessa linea anche Adolfo Urso, ministro delle imprese e del Made in Italy: «Questo risultato, ottenuto grazie all’azione congiunta del Mimit e alla collaborazione di tutte le parti coinvolte, testimonia la solidità e la competitività del nostro tessuto imprenditoriale». La proprietà inglese, ha proseguito il ministro, cederà così il passo al nuovo operatore industriale: il piano dell’acquirente sarà ora approfondito insieme alle organizzazioni sindacali.
L’azienda, tre miliardi di fatturato e novemila dipendenti nel mondo, opera nel food and beverage. L’intenzione è quella di continuare con le produzioni attuali per i primi mesi e poi con un graduale passaggio alle produzioni del gruppo.
Le dichiarazioni dei sindacalisti Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil

Il confronto proseguirà domani, martedì 13 maggio, presso il ministero del Lavoro e, successivamente, a livello territoriale per approfondire le modalità, i tempi dell’acquisizione e i contenuti del Piano industriale.
f.p.
