
REFERENDUM A circa un mese dai referendum dell’8-9 giugno – cinque quesiti, di cui quattro in materia di lavoro, e il quinto per ridurre da dieci a cinque gli anni per gli stranieri per richiedere la cittadinanza -, il segretario generale di Cgil Maurizio Landini oggi, sabato 10 maggio, è in Piemonte per incontrare i cittadini e motivare le ragioni dei cinque sì.
Ore 10. Il comizio ad Alba
Ore 9. Il tour al mercato ad Alba
Ecco alcuni scatti della mattinata. Presenti anche la consigliera regionale Giulia Marro e il sindaco di Alba Alberto Gatto:
Il programma
I primi quattro quesiti, contro precariato e a tutela dei diritti dei lavoratori, sono stati proposti proprio da Cgil.
Landini toccherà anche la nostra area, nell’ambito della campagna “Strada per strada”. Alle 9, ad Alba, dove incontrerà i cittadini in centro storico. Alle 10, in piazza Cagnasso, terrà un breve comizio. Verso le 11,15, a Bra prenderà il via la Piazza dei diritti, in via Cavour, all’angolo con via Principi di Piemonte e piazza Carlo Alberto. Saliranno sul palco lavoratori e lavoratrici che, nella loro quotidianità, vivono sulla pelle il precariato. Sono casi che il territorio conosce bene, da Diageo a chi opera in realtà che si occupano di confezionamento per grandi multinazionali attive nella nostra provincia. A moderare l’incontro sarà la giornalista di Gazzetta d’Alba Francesca Pinaffo.
Alle 14.30 Landini si sposterà a Nizza Monferrato presso il Foro Boario; alle 16.30 ad Alessandria in Piazza della Lega; alle 21 a Volpedo, in Piazza Quarto Stato.
Commentano dal Comitato cuneese per i 5 sì: «Siamo convinti che il buon esito del referendum possa rappresentare un cambiamento importante per le politiche sociali e del lavoro che si praticano attualmente nel nostro paese. Il lavoro è un bene comune, così come può essere l’acqua. E come non si può vivere senza bere, non si vive senza un lavoro tutelato, dignitoso, stabile e sicuro. Si sopravvive tra affanni, ansie, paure e lutti, alimentati da chi non ha interesse a dare risposte ma grandi appetiti economici e finanziari da soddisfare. Noi vogliamo che il lavoro delle persone torni al centro dell’agenda delle forze politiche del Paese e venga rilanciato un messaggio di speranza, per costruire un futuro migliore. I referendum riguardano tutte e tutti: lavoratrici, lavoratori, chi un lavoro non ce l’ha, pensionate e pensionati, Italiani e Stranieri, giovani e meno giovani. I diritti per un buon lavoro e per una giusta cittadinanza sono la base indispensabile per vivere in comunità realmente democratiche e solidali in cui nessuno si senta escluso. Quindi l’appello è a partecipare e a votare per il proprio futuro! Ogni voto può fare la differenza».
redazione
