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Primo Maggio: le sigle sindacali unite sulla sicurezza sul posto di lavoro

Confagricoltura positiva, gli infortuni sono in calo

1° maggio a Torino: in 20mila in corteo in centro (FOTO) 7

Primo Maggio – Scendono in piazza assieme le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL in occasione della Festa dei Lavoratori, per tutti al centro il problema della sicurezza e delle morti sul lavoro.

“Nonostante le divisioni tra le organizzazioni sindacali – dice Luca Caretti della CISL dalla piazza di Biella – a partire dai referendum, abbiamo deciso di manifestare insieme il Primo Maggio perché la salute e la sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale per il benessere e per il futuro del nostro paese. In questo primo maggio difficile, Cgil Cisl Uil ha scelto unitariamente e doverosamente di tenere al centro del dibattito il dramma delle morti e degli infortuni sul lavoro anche in considerazione dei troppi incidenti che ancora accadono”. Nel suo intervento cita anche papa Francesco: “il peggiore dei rischi è quello di abituarci agli incidenti sul lavoro” e aggiunge: “una morte sul lavoro o un incidente non sono un fatto qualunque. Dietro c’è un uomo o una donna che muoiono, c’è un dramma per una famiglia intera”.

il Segretario Generale della Uil Torino e Piemonte, Gianni Cortese, invece punta il dito soprattutto sulla prevenzione: “In Italia, ci sono oltre 1000 morti sul lavoro all’anno e nei primi due mesi del 2025 c’è stata una crescita del 16%. Bisogna investire in prevenzione e in informazione, ma occorre anche rafforzare il personale ispettivo, considerando che solo un’azienda su venti viene ispezionata e, nell’80% dei casi, emergono irregolarità”.

Mentre dal palco di Asti, il segretario regionale CGIL, Giorgio Airaudo, chiede una procura nazionale contro gli infortuni e le morti bianche. “Sono di più i morti sul lavoro che quelli per mafia”, dice e prosegue: “è necessario portare avanti l’idea del magistrato Guariniello e istituire una procura centralizzata per la lotta agli infortuni sui luoghi di lavoro L’8 e il 9 giugno, al Referendum, i cittadini avranno la possibilità di interrompere la catena dei subappalti e di dire no al lavoro precario”.

Confortanti invece le parole di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, che ha dichiarato: “Sono i numeri a certificare l’impegno profuso dalle aziende agricole in questi anni sul tema prioritario della sicurezza sul lavoro. È un percorso che vede Confagricoltura da sempre attenta e in prima linea, ma che tuttavia richiede una mole ingente di risorse per essere portato avanti, penso soprattutto al rinnovo del parco macchinari, ma anche alla necessaria opera di formazione degli addetti. Ecco perché occorre procedere tutti uniti verso l’obiettivo di ridurre sempre più il numero e la gravità degli infortuni”. In numeri sono quelli dell’Inail, che rispetto al settore agricolo, fanno registrare una consistente percentuale di diminuzione delle morti sul lavoro.

Redazione

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