
ALBA – Uno striscione calato dal palazzo Mostre e congressi, con la scritta “Alba offre vino rosso sangue”, e un gruppo di manifestanti con i megafoni: nell’ultimo fine settimana di Vinum, anche la protesta del collettivo Mononoke, per denunciare lo sfruttamento della manodopera in vigna e le sue conseguenze, con al centro le vicende di Issa Loum e Mamadou Diallo, i due giovani africani morti lo scorso dicembre in strada Gamba di bosco.
Gli attivisti puntano il dito contro il sistema agricolo, gli imprenditori del vino che scelgono di affidarsi al contoterzismo per risparmiare, l’Amministrazione che non trova soluzioni al problema abitativo e l’intera rete di accoglienza.
redazione
