di Matteo Grasso e Paolo Rastelli
L’AUTRICE – Il passato è l’essere stata una creativa pubblicitaria a San Francisco per diversi dei marchi che si trovano sugli scaffali dei supermercati in tutto il mondo. Il presente è l’innamoramento istintivo per le Langhe e la decisione repentina di trasferirsi in un paese tra i più piccoli, dopo aver ricostruito pezzo per pezzo una cascina in pietra. Sono gli ingredienti che compongono il libro autobiografico di Barbara Boyle, statunitense, sguardo deciso che non sminuisce la dolcezza del sorriso, che vive a Roddino con Kim, suo marito, mettendo a frutto il talento nella scrittura esercitato per anni.
Il libro
È bene partire dal titolo: Pinch me significa letteralmente «dammi un pizzicotto» ed è un’espressione che oltreoceano usano per dire «svegliami se sto sognando». Non si tratta di un caso: nel suo racconto, Boyle avvolge le nostre colline di un’atmosfera sospesa, quasi trasognata, tanto da paragonarsi più volte ad Alice caduta nel paese delle meraviglie. È proprio una sensazione di stupore a caratterizzare in più occasioni la scrittrice, di fronte ai paesaggi, agli incontri con la gente del posto e a piatti dal gusto a noi ben noto di cui raccoglie con attenzione le ricette.
Il libro è infatti popolato da alcune incursioni gastronomiche che offrono un assaggio della ricchezza culinaria del territorio. E il titolo nasconde anche un riferimento al cibo: il pinch non è altro che il plin che distingue i “veri” ravioli delle Langhe da quelli del resto del mondo. Lo si scopre nel primo capitolo, quando Barbara racconta del rito collettivo che coinvolge la preparazione degli agnolotti da Gemma, a Roddino.
Il sottotitolo invece recita Waking up in a 300-year-old italian farmhouse che sta per «risvegliarsi in un casale italiano vecchio 300 anni». Anche l’antica cascina, che i due coniugi ristrutturano, rappresenta il sogno, diventato realtà, di una nuova vita in Italia. Non mancano, però, i momenti di risveglio, piuttosto brusco per chi è abituato all’efficienza anglosassone: le beghe burocratiche, la truffa di un agente immobiliare. Ma soprattutto il duro momento della diagnosi di un tumore al seno, che sfida ma non sconfigge l’ottimismo di Barbara.
Il libro ha venduto migliaia di copie negli Usa; qui da noi è in attesa di un editore. Al lettore italiano, il libro offre l’opportunità di osservare dal di fuori cose e persone di tutti i giorni. E magari intravedere qualcosa che, appannato dall’abitudine, era sfuggito.
Gli appuntamenti
Per avere l’opportunità di conoscere Barbara sarà possibile approfittare di due vicinissime date di presentazione: sabato 13 settembre alle 17.30, alla Bottega di via Roma a Roddino, il paese d’adozione della scrittrice, che dialogherà con Sante Altizio; domenica 20 Barbara sarà ospite dalle 17 alle 19 dell’artista Andrés Avré all’interno della mostra “Mondi lontanissimi”, in corso all’oratorio di Sant’Agostino di Monforte, in piazza Antica chiesa 1. L’ingresso sarà libero e alla presentazione seguirà un brindisi.
