
di Marta Andolfi
L’INDAGINE – «L’intelligenza artificiale sarà il motore di una profonda trasformazione economica e sociale, destinata a cambiare radicalmente anche il settore dell’istruzione». Così i ricercatori di Ires Piemonte (istituto di ricerche economico sociali) introducono l’analisi pubblicata nelle scorse settimane dal titolo “Intelligenza artificiale e settore educativo”. Nel documento viene ricostruita la storia della tecnologia che sta cambiando il mondo e indagati i possibili sviluppi futuri da parte delle persone.
Il sondaggio di Gazzetta
Lo ha fatto anche Gazzetta d’Alba a fine settembre, somministrando on-line ai lettori un sondaggio (senza alcun valore scientifico poiché non rappresentativo) composto da dodici domande sul tema. Dalle risposte raccolte sul Web emerge come il totale dei partecipanti alla ricerca conosca l’intelligenza artificiale, almeno nelle sue applicazioni basilari. I lettori ammettono tuttavia di padroneggiare solo in parte le possibili applicazioni della tecnologia, mentre nessuno dichiara di sentirsi un “esperto”. Il 53 per cento dei rispondenti ha affermato di aver usato l’Ia negli ultimi sei mesi “da 1 a 10 volte”, il 15 “mai”, altrettanti “da 10 a 100 volte” e di nuovo un altro 15 per cento “oltre 100 volte”. La maggioranza degli utenti la utilizza per “consigli di tipo lavorativo” o per ottenere “informazioni di cultura generale”. Quasi tutti i rispondenti al questionario ritengono che l’intelligenza artificiale sia uno strumento “utile e positivo” in grado di migliorare la qualità complessiva della vita.
Eppure, circa sei persone su 10 temono che l’utilizzo di questa tecnologia in campo scolastico “renda la mente più pigra” e rappresenti quindi un pericolo per l’apprendimento dei giovani studenti. Soltanto una persona su 5 ritiene che l’Ia sia uno “strumento utile in aula e che possa contribuire a semplificare alcuni passaggi cognitivi”. Di conseguenza, l’80% degli intervistati pensa sia necessario regolamentare in maniera attenta i dispositivi tecnologici a scuola, soltanto uno su 10 ritiene che sia invece importante dare fiducia ai ragazzi e fare in modo che si gestiscano da soli.
Le testimonianze dei lettori
Sono molte le storie e le testimonianze condivise dai nostri lettori. Uno racconta: «Ho chiesto all’intelligenza artificiale come smontare la vaschetta del water e cambiare le guarnizioni. Mi ha guidato in maniera ineccepibile e ho risparmiato i soldi per l’idraulico». Poi l’esempio di chi l’ha usata per lavorare, rivoluzionando la propria professione: «Ho realizzato un software in pochi giorni e a poco prezzo. Un compito che altrimenti avrebbe richiesto 112 giorni e 18mila euro di ore retribuite». Non tutti hanno esperienze positive: c’è chi lamenta “allucinazioni” (ovvero errori gravi nella risposta), chi dice di avere amici che usano l’Ia per confidarsi a livello emotivo con la conseguenza di creare isolamento sociale e falsa empatia come racconta uno dei partecipanti: «Da quando ha scaricato ChatGpt, mio fratello sta molte più ore chiuso in stanza», o chi ritiene che sia elevato il rischio di creare una dipendenza. Un altro racconta: «Ho sentito una notizia su alcune persone che hanno fatto affidamento all’Ia per riconoscere dei funghi, ma sono rimasti intossicati per un errore della “macchina”».
La nostra indagine riguardava anche la percezione del futuro. Dice un lettore: «Non riuscirei a immaginare cosa potrà succedere da qui a tre anni, figuriamoci tra venti. L’unica cosa di cui sono sicuro è che l’Ia è il presente e il futuro, è come aver scoperto il fuoco o l’elettricità. Non si tornerà indietro». Nel questionario si invitava anche a riflettere sui mutamenti che l’intelligenza artificiale potrà portare nel mondo professionale. A tal proposito uno racconta: «Prevedo un cambiamento molto radicale nel mondo del lavoro intellettuale. Non necessariamente la perdita di posti di lavoro, ma la creazione di strumenti diversi per svolgere il proprio compito. Non si scriverà più un messaggio o una relazione, si spiegherà al dispositivo cosa si vuole ottenere e lui provvederà in autonomia».
Il servizio completo è presente sul numero di Gazzetta d’Alba in edicola da martedì 14 ottobre
