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Il consorzio Oltre le Alpi spiega il vino piemontese in Cina: «Uno scambio rivolto al futuro dell’enogastronomia»

È iniziato un ambizioso progetto di formazione internazionale per avvicinare i giovani cinesi alla cultura enologica delle Langhe, che si svilupperà in diverse tappe

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ALBA – Le strade del vino sanno attraversare i confini, ma quando arrivano in un’aula scolastica diventano ponti culturali. Così, nel settembre 2025, i vini piemontesi hanno raggiunto la Cina in un viaggio dedicato alla formazione dei futuri professionisti della ristorazione: un racconto di gusto, identità e conoscenza che parte dalle colline Unesco per arrivare nei luoghi in cui si costruiscono le competenze di domani.

La trasferta promozionale è stata organizzata dal consorzio Oltre le Alpi in collaborazione con Angi (Associazione nuova generazione italo-cinese), con il patrocinio dell’Unione di Comuni colline di Langa e del Barolo, del Comune di Barolo e del Comune di Grinzane Cavour. Un’alleanza tra territori che ha scelto di investire sulla conoscenza reciproca come valore economico, turistico e culturale.

Dialogo tra patrimoni

Le Langhe custodiscono una tradizione enologica riconosciuta a livello mondiale come patrimonio dell’umanità. La Cina sta lavorando a far riconoscere la propria cucina come patrimonio culturale immateriale. Il progetto ha unito queste due dimensioni, mettendo in relazione il luogo che il vino racconta e la cultura che lo accoglie a tavola.

Il consorzio Oltre le Alpi spiega il vino piemontese in Cina: «Uno scambio rivolto al futuro dell’enogastronomia»

Il momento centrale si è svolto al Politecnico di Wenzhou, dove studenti e docenti hanno partecipato a una lezione dedicata ai vini a denominazione piemontese, guidata da Alice Bertolusso per il consorzio Oltre le Alpi insieme a Silvia Chen, referente di Angi Torino.

Tra i temi affrontati figurano anche le certificazioni e i percorsi formativi legati al vino, da inserire nei programmi scolastici cinesi, con l’obiettivo di consolidare nel tempo una più profonda conoscenza della cultura enologica italiana.

«In Cina abbiamo trovato grande curiosità e un forte desiderio di conoscere il vino non solo come prodotto di qualità, ma come simbolo identitario e culturale. Parlare di Barolo, di Langhe e di denominazioni piemontesi davanti ai ragazzi significa aprire uno spiraglio sul futuro: quello del turismo, della ristorazione e delle relazioni internazionali. Una collaborazione che si fonda sul rispetto reciproco: da una parte i vini e le colline Unesco del Piemonte, dall’altra la cucina cinese, candidata a Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, ambasciatrice di un universo gastronomico millenario», ha spiegato Alice Bertolusso.

Un primo passo che guarda lontano

L’iniziativa non si chiude con la missione di settembre: nasce un percorso di cooperazione destinato a crescere nei prossimi mesi, con l’obiettivo di formalizzare collaborazioni e nuovi moduli didattici dedicati alla cultura del vino italiano all’interno delle scuole professionali cinesi. Il consorzio Oltre le Alpi continuerà a lavorare per portare le denominazioni piemontesi al centro di una rete internazionale di relazioni che unisce giovani, formazione e territori. Perché è nei luoghi dove si impara che si costruisce il futuro dei gusti del mondo.

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