Ultime notizie

Pensiero per domenica / Nei cimiteri la fede dei nostri padri nella risurrezione

di  Lidia e Battista Galvagno

PENSIERO PER DOMENICA – COMMEMORAZIONE DEFUNTI – 2 NOVEMBRE

Nel giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, la liturgia dà la possibilità di scegliere tra tre schemi di letture. Noi scegliamo il primo. È interessante notare che nei testi biblici scelti non si parla di morte, ma di risurrezione e di salvezza. La morte non immette nel baratro del nulla, ma nel mistero della comunione piena con Dio.

Pensiero per domenica / Nei cimiteri la fede dei nostri padri nella risurrezione
Cimitero di Alba: la partecipazione alla Messa per la commemorazione di tutti i fedeli defunti.

La speranza aiuta a sopportare la sofferenza. Ce lo insegna Giobbe (19,1.23-27). Colpito nella carne e negli affetti, prima grida a Dio il suo dolore e la sua protesta, poi, a poco a poco, si apre alla speranza. Spera che un giorno Dio faccia giustizia, come il go’el, l’avvocato difensore, che con il suo intervento rovescia le sorti del processo, tramutando una condanna certa in assoluzione piena. Giobbe spera che «dopo che questa mia pelle sarà strappata via… vedrò Dio». Quante persone che riposano nei nostri cimiteri hanno coltivato questo sogno! 

La speranza cristiana si fonda su Gesù Cristo, morto e risorto. Lo ha scritto Paolo ai Romani (5,5-11): «La speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato». Paolo scrive queste parole dopo aver sperimentato, parlando ad Atene, che il cuore della fede cristiana non risiede nell’immortalità dell’anima (credenza diffusa nel mondo greco e in tutto l’Oriente), ma nella redenzione di Gesù. Accettando la morte e risorgendo dai morti, ci ha garantito che succederà così anche a noi. Si tratta di un dono assolutamente gratuito: «Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi». Questo annuncio, con cui Paolo esordiva nella sua predicazione, può risuonare anche oggi nei nostri camposanti.

Tutti siamo autorizzati a sperare. La garanzia viene dalle parole di Gesù che leggiamo nel Vangelo (Gv 6,37-40): «Che io non perda nulla (= nessuno!) di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno». Visitando un cimitero, camminiamo tra i resti mortali di persone salvate! È un pensiero liberante e consolante, ma non alienante. Va ricordato che queste parole di Gesù seguono la moltiplicazione dei pani. Gesù non ha promesso la salvezza eterna come sostitutivo del pane materiale: prima ha sfamato la folla, poi ha spiegato che poteva dare molto di più. Le persone che riposano nei nostri cimiteri lo hanno capito molto bene: prima di addormentarsi nella morte in attesa della risurrezione, hanno lavorato e sudato per garantire a sé e alle famiglie un pezzo di pane.

Banner Gazzetta d'Alba