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Tuber next gen, presentate ad Asti le nuove mappe sull’attitudine del suolo a dare i preziosi funghi ipogei

Tuber next gen, presentate ad Asti le nuove mappe sull'attitudine del suolo a dare i preziosi funghi ipogei

di Manuela Zoccola

ASTI – La Provincia di Asti ha ospitato una delle tappe del Progetto tuber next gen 2025, l’iniziativa della Regione Piemonte dedicata alla tutela e valorizzazione del patrimonio tartufigeno per le generazioni future e alla pianificazione sostenibile delle aree rurali e forestali.

Il tour ha interessato anche le altre zone vocate alla produzione e raccolta dei tartufi: Alba, Torino e Alessandria. Tra gli ospiti numerosi sindaci, amministratori, il Centro nazionale di studi sul tartufo (presieduto da Antonio Degiacomi), tecnici agronomi e paesaggisti, dirigenti regionali e di Ipla Piemonte, trifulau e operatori del settore.

È stato un percorso di aggiornamento del piano territoriale regionali e di quelli forestali di indirizzo territoriale, con l’obiettivo di unire pianificazione del territorio, paesaggistica e forestale per garantire continuità e qualità alla produzione del tartufo. Nello specifico, sono definite “carte di attitudine dei suoli alle produzioni tartufigene” le mappe realizzate da Ipla Piemonte, che ha individuato oltre 333mila ettari nella regione con potenzialità medio-alta nella raccolta e un incremento del 39% rispetto alle stime precedenti. Inoltre, sono 441 i Comuni vocati per caratteristiche geomorfologiche alla produzione, di cui numerosi nell’Astigiano.

Il presidente della Provincia di Asti Maurizio Rasero ha dichiarato: «Dati che confermano la centralità del nostro territorio collinare nella filiera del tartufo bianco, con una particolare attitudine dell’area del Monferrato. Per la Provincia di Asti questo incontro rappresenta il proseguimento della collaborazione con l’ente regionale e gli stakeholder del territorio nelle politiche di tutela delle risorse naturali. Il tartufo è parte della nostra identità e dell’economia locale, che dobbiamo sostenere e valorizzare. Fiere tipiche sì, ma anche tanta programmazione e confronto istituzionale».

Per il consigliere delegato della Provincia Davide Massaglia dice «pianificare il territorio in modo sostenibile  significa tutelare le aree vocate, supportare chi lavora nella filiera, consegnare alle future generazioni un patrimonio naturale integro e produttivo». Massaglia ha precisato: «È un impegno che condividiamo con i sindaci, le amministrazioni comunali e i soggetti attivi attraverso il tavolo provinciale dei tartufi, organismo di supporto e dialogo sui temi pregnanti per le politiche locali in materia».

Dal tavolo è emerso che le nuove carte di potenzialità territoriale sono uno strumento importante di confronto, in quanto mettono in relazione le proprietà dei suoli, l’attuale utilizzo del territorio e la copertura vegetale.  L’obiettivo è individuare le aree più adatte allo sviluppo delle tre varietà di tartufo più pregiate: il bianco (tuber magnatum Pico), il nero pregiato (tuber melanosporum) e lo scorzone estivo (tuber aestivum).

Tra gli ambienti più favorevoli figurano querceti, saliceti e pioppeti insieme a filari, siepi e formazioni arboree lineari nelle zone agricole. Il Tuber next gen 2025 rappresenta, quindi, un percorso di conoscenza  e programmazione condivisa per il Piemonte che guarda al futuro del paesaggio, della biodiversità  e dei prodotti tipici.

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