di Elisa Rossanino
TERZA ETÀ – Gli anziani (over 65) soli a Natale, secondo i dati Istat, sarebbero dovuti essere oltre 4 milioni. Un dato che descrive la condizione in cui sono destinati a vivere molti di coloro che abitano anche nel nostro territorio non solo durante le feste. Alla solitudine lamentata da molti si aggiungono altre problematiche, prima tra tutte quella relativa alla casa.
L’emergenza abitativa
«Stiamo assistendo a un’emergenza nuova che speriamo possa rapidamente rientrare: quella abitativa. Di recente molti anziani si sono rivolti a noi perché hanno difficoltà con il pagamento dell’affitto o perché, a fine del contratto di locazione, non hanno avuto il rinnovo ritrovandosi in mezzo a una strada», spiega il direttore del consorzio socioassistenziale Alba, Langhe e Roero, Marco Bertoluzzo.
Le segnalazioni registrate dal consorzio sono il 30 per cento in più dello scorso anno. «Tale incremento significa una cosa sola: quando una città ha un problema, questo si riversa di conseguenza davvero su tutta la popolazione. Il mercato immobiliare albese sta vivendo un periodo di particolare vivacità, i proprietari rinnovano i locali e affittano a canoni maggiori. Scelte lecite che mettono in difficoltà una categoria già schiacciata dal costo della vita in aumento», aggiunge.
I numeri del disagio
Il consorzio si fa carico delle situazioni di difficoltà, a oggi sono 1.498 i nuclei che hanno chiesto aiuto di cui 593 ad Alba, mentre gli anziani soli sono 1.734 sul territorio di competenza di cui 675 in città. Dai dati emerge come siano di più coloro che sono rimasti soli o che vivono da sempre in solitudine rispetto a coloro che possono ancora contare sul supporto e la compagnia dei familiari.
Chi è davvero “anziano”
Prima di addentrarsi nelle diverse forme assistenziali messe in campo dagli operatori del consorzio è bene definire cosa si intende con la parola “anziano”, troppo spesso associata a un peso o a un problema di cui la società – o molto spesso la famiglia – deve farsi carico.
Come spiega il direttore Bertoluzzo è necessario fare una distinzione. Indicativamente la fascia di età tra i 65 e i 75 anni rappresenta una grande risorsa dal punto di vista sociale, si occupa dei nipoti ed è la spina dorsale del mondo del volontariato. Gli over 75 sono invece coloro che iniziano ad avere bisogno di assistenza, una necessità che di certo si amplia progressivamente tra coloro che hanno superato gli 80 e gli 85 anni quando compaiono le reali difficoltà e l’autonomia viene meno.
Assistenza a domicilio e sostegno ai caregiver
Il consorzio interviene grazie alle risorse provenienti da Regione e Ministero per assistere quanti sono in difficoltà con iniziative mirate. «Il nostro obiettivo è di lasciare il più possibile l’anziano presso la propria abitazione, ovviamente quando le condizioni lo consentono. Abbiamo a che fare con una generazione che ci rivolge ancora ampiamente tale richiesta, cerchiamo sempre di accontentarla con i diversi servizi che offriamo sul territorio», spiega.
«Manteniamo gli anziani a casa loro, per fare questo dobbiamo pensare a chi si occupa di loro. I cosiddetti caregiver vanno sostenuti anche economicamente, per questo abbiamo stanziato 533mila euro. Con un riconoscimento economico per i familiari è più facile e sostenibile scegliere di occuparsi dei propri anziani mantenendo un certo equilibrio domestico».
Con lo stesso obiettivo il consorzio propone servizi di domiciliarità per i quali ha investito circa 385mila euro. Gli operatori sociosanitari (Oss) si recano direttamente presso le loro abitazioni, verificano le condizioni igieniche e lo stato della casa e li aiutano a mantenere una vita attiva. Ne usufruiscono 191 persone su tutto il territorio di cui 51 ad Alba.
Affidi e lotta alla solitudine
Contro la solitudine interviene anche il progetto degli affidamenti a cui il consorzio ha destinato 90mila euro. «Prevediamo un rimborso anche a coloro che decidono di dedicare del tempo con un sistema molto simile a quello usato per i minori. Li aiutano nella spesa, li accompagnano a fare una passeggiata, gli tengono compagnia. Una proposta presa in considerazione da parenti, amici e vicini di casa. Oggi sono attivi 55 affidi di cui 31 solo su Alba».
La differenza tra i servizi di domiciliarità e quelli di affidamento è sostanzialmente una: la presenza di figure professionali che caratterizzano la prima proposta. In base alle esigenze e all’esito di una visita condotta dall’Unità di valutazione geriatrica (Uvg) gli anziani vengono indirizzati verso le diverse proposte messe in campo dal consorzio.
Rsa, pasti e centri diurni
Se l’obiettivo è mantenere gli anziani presso le proprie abitazioni, ci sono casi in cui per necessità o per volere ciò non è possibile, così si aprono le porte delle case di riposo presenti sul territorio. «Il livello di autonomia e i desideri di chi si rivolge a noi sono al centro di ogni scelta. Ci sono anziani che esprimono il desiderio di trasferirsi in una struttura per avere maggiore compagnia. In questi casi, se ci sono difficoltà di tipo economico interveniamo dando un contributo integrativo alla retta della Rsa. Per tale scopo abbiamo 450mila euro con cui oggi aiutiamo 84 persone su tutto il territorio di cui 20 albesi».
Il ruolo delle case di riposo non si esaurisce, alcune di loro si fanno carico di preparare e distribuire un pasto caldo al giorno agli anziani che hanno difficoltà. «Si tratta di un piatto sano ed equilibrato che viene distribuito al loro domicilio. Per Alba ci affidiamo alla mensa comunale, altrove ci appoggiamo alle Rsa disponibili presenti sul territorio».
In alternativa, per chi soffre la solitudine della propria casa, c’è il centro diurno che, aperto dalle 9 alle 14, offre uno spazio dove socializzare, pranzare insieme e fare attività con educatori specializzati. Le iniziative proposte spaziano dalla ginnastica alla musica e all’arte. «È un luogo stimolante e strutturato che migliora la qualità della vita di quanti partecipano. È rivolto anche a coloro che hanno problemi di tipo neurologico (come Alzheimer o demenze senili) e permette ai parenti e alle badanti di avere un giorno di riposo», precisa.
Tecnologia, teleassistenza e Pnrr
Nell’assistenza agli anziani il consorzio è rimasto al passo con i tempi mettendo in campo anche la tecnologia. Gli utenti, muniti di appositi schermi, possono collegarsi con gli operatori restando seduti sulla poltrona di casa. «Un esperimento che sta dando ottimi risultati. Anche chi ha un’età avanzata reagisce in modo propositivo all’uso della tecnologia e impara a usarla velocemente».
I nostri operatori si collegano con loro due volte a settimana e monitorano le loro condizioni, ma è anche uno strumento di socialità e li aiuta nella scansione del tempo. Durante il collegamento si fa ginnastica, si parla e si legge il giornale. È un’offerta rivolta soprattutto a coloro che abitano nei luoghi più isolati e difficili da raggiungere e ci permette di monitorare un gran numero di persone». All’esperienza della teleassistenza attiva già da due anni partecipano circa 50 persone divise in gruppi da sei.
Sullo stesso filone si inserisce anche la sperimentazione proposta con i fondi del Pnrr che prevede l’uso della domotica. Quindici anziani hanno aderito all’iniziativa e ricevuto un orologio che permette loro di monitorare alcuni parametri vitali. «Chi lo indossa si sente più tranquillo, è rassicurato e ha riacquistato una certa autonomia».
Il rientro a casa e l’invito a chiedere aiuto
Sono rassicurati anche i 150 che tornano a casa dopo un periodo trascorso in ospedale e sono rientrati in un programma di accompagnamento post ricovero. «Nel momento della dimissione si cerca di capire se avranno bisogno di un aiuto temporaneo o se è necessario rimodulare le abitudini quotidiane. Un’attenzione che ormai mettiamo in atto a ogni caso», spiega Bertoluzzo.
E conclude: «Quello che vorremmo dire agli anziani in difficoltà è di non chiudersi nella loro solitudine, ma di chiedere aiuto prima che sia troppo tardi. Ci sono delle proposte adatte per ogni esigenza, rivolgetevi al Pua (punto unico di accesso) dell’ex ospedale San Lazzaro per avere anche solo informazioni. Siamo qua per aiutarvi».
