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La procura aveva già archiviato le frasi dell’imam su Hamas

Per i magistrati non c’erano estremi di reato nel discorso contestato

CRONACA – La frase dell’imam di Torino interpretata come un sostegno ad Hamas non aveva rilevanza penale. È quanto apprendiamo dall’ANSA: la procura del capoluogo piemontese, il 16 ottobre 2025, ha disposto l’archiviazione del fascicolo aperto dopo una segnalazione della Digos sulle parole pronunciate dall’imam Mohamed Shahin durante una manifestazione pro Palestina svoltasi il 9 ottobre 2025.

In quell’occasione il religioso aveva dichiarato: «quel che è successo il 7 ottobre 2023 (l’attacco di Hamas – ndr) non è una violazione, non è una violenza». Un’affermazione che aveva innescato un ampio dibattito politico e mediatico, spingendo gli investigatori a valutare se potessero configurarsi ipotesi di reato come apologia o istigazione. L’analisi dei magistrati ha però concluso che quelle parole, pur controverse, rientravano nell’espressione di un’opinione politica e non integravano fattispecie penalmente rilevanti. Il fascicolo è stato quindi archiviato.

Nonostante la decisione della procura, quelle dichiarazioni sono state richiamate nel provvedimento di espulsione firmato dal ministero dell’Interno, che considera Mohamed Shahin una figura potenzialmente pericolosa per la sicurezza dello Stato. Il religioso è stato arrestato il 24 novembre mentre accompagnava i figli a scuola, due bambini di 9 e 12 anni, ed è stato trasferito al Cpr di Caltanissetta.

Attorno alla vicenda sono intervenuti diversi esponenti delle comunità religiose e civili. Tra loro anche il vescovo cattolico di Pinerolo, monsignor Derio Olivero, che ha ricordato come Shahin «ha sempre lavorato per il dialogo e per la cooperazione», lanciando un appello pubblico attraverso YouTube.

Shahin ha sempre negato ogni addebito. Sostiene di non aver mai espresso sostegno ad Hamas e che le sue parole siano state estrapolate da un discorso più ampio, dedicato alla nascita dello Stato di Israele nel 1948 e alle violazioni dei diritti della popolazione palestinese. Per questo, ha spiegato, dal suo punto di vista la strage del 7 ottobre non andava vista «come un’azione, ma come una reazione».

Redazione

L’appello di monsignor Olivero

Appello del vescovo Derio per l'Imam Mohamed Shahin
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