di Davide Barile
MORETTA – A volte, per incontrare gli artisti internazionali basta fare pochi passi: succede pure ad Alba se si parla di Dailù Miller, cantante giamaicana nata nel 1966, in Italia da ventisette anni. Specializzata nel canto gospel, soul e rhythm and blues, per il terzo anno si esibirà in un concerto di Natale al cinema Moretta.
Il concerto si intitola And…still I sing
Organizzata in collaborazione con Corso Torino 18, la serata è in programma per venerdì 12 dicembre alle 21: il titolo scelto è And… still I sing; Dailù sarà accompagnata dalla Holy trinity band e dal coro Trinity. Per acquistare il biglietto (dieci euro) basterà presentarsi al botteghino la sera stessa o, in alternativa, prenotarlo al numero 366-86.54.430. Spiega Dailù: «Sono contenta di fare qualcosa per la città in cui abito. La voglia c’è ma è difficile, nonostante una carriera così lunga, trovare le occasioni per esibirmi: sembra che ci sia sempre qualche ostacolo burocratico. Durante il concerto mi accompagneranno quattordici musicisti, i quali suoneranno strumenti a fiato, organo, basso, chitarra e batteria, oltre a quattro cantanti che si esibiranno con me. Quasi tutti provengono dalla zona, altri dal Torinese: hanno un grandissimo talento e vorremmo, con il nostro concerto, aprire il cuore delle persone in un periodo così significativo».
Il repertorio «include i brani tradizionali che tutti conoscono e, come al solito, inviteremo il pubblico a cantare con noi. Si va da Stand by me a Everybody need somebody to love fino a When the saints go marching in». Dailù si è esibita con artisti come: Tony Coleman, Enrico Montesano, Mariah Carey, Billy Cobham, Zac Harmon, James Thompson, Herbie Goins, Ana Popovic e molti altri. Dal 2016 affianca, all’attività di cantante, il lavoro di insegnante di inglese.
La storia di Dailù
Sul suo Paese, aggiunge: «Il reggae è il ritmo giamaicano più conosciuto, ma pure gospel e soul sono molto diffusi. La spinta a far uscire tali canti dalle chiese per renderli apprezzabili durante i concerti ci è giunta osservando i grandi spettacoli degli Stati Uniti. Sono l’ultima di dieci figli e la maggior parte della mia famiglia vive in Canada; in Giamaica ho comunque dei parenti e, se riuscissi ad avanzare cento euro, li manderei a loro: mia nipote ha perso il tetto della casa a causa dell’uragano Melissa, che ha distrutto gran parte dell’isola. Ma noi non ci scoraggiamo: mentre togliamo il fango e l’acqua, mettiamo la musica e cantiamo con il sorriso».
