di Davide Barile
ALBA – Un anno se ne va e il carico di rifiuti che gli albesi si portano dietro diminuisce. Seppur manchino ancora alcuni giorni alla fine di dicembre, la conferma arriva dall’assessore all’ambiente Roberto Cavallo: «Da quando, il 23 giugno, abbiamo spedito quella famosa lettera in cui spiegavamo che avremmo applicato in modo più stringente il regolamento di raccolta rifiuti, in particolare per il sacco numerato, i risultati sono nettamente migliorati. Sulla base dei dati giornalieri sulla pesatura dei rifiuti indifferenziati che vanno in discarica, sappiamo che riusciremo a stare sotto i 126 chilogrammi per abitante, la soglia oltre la quale la Regione Piemonte è costretta ad applicare delle sanzioni. Credo arriveremo intorno ai 124 chilogrammi: lo scorso anno eravamo a 136».

Una buona notizia, che è il risultato di politiche portate avanti nel tempo: «Va riconosciuto che il primo grande passo era stato effettuato dalla Giunta Bo, quando nel 2021, con l’introduzione del nuovo regolamento, si era passati da 240 a 150 chilogrammi». Le medie dell’ultimo semestre, come prosegue Cavallo, «permettono di porre come verosimile l’obiettivo dei cento chilogrammi da raggiungere il prossimo anno».
I numeri
E si arriva ai numeri: a giugno, nonostante il cambio di passo fosse stato effettuato soltanto una settimana prima della fine del mese, i chilogrammi pro capite sono stati 122. «A luglio, agosto e settembre siamo sempre stati sotto il quintale, mentre a ottobre, per via della Fiera del tartufo, siamo saliti a 120 e a novembre a 99. Nel 2024, nei due mesi di alta stagione la quantità aveva superato i 150 chilogrammi. I dati, ci tengo a specificarlo, riguardano sia i sacchi dell’indifferenziato sia gli svuotamenti dei cestini presenti nei luoghi pubblici. Siamo sulla buona strada, superato l’obiettivo dei cento chilogrammi occorrerà puntare a quota novanta, il limite che la Regione ha chiesto di rispettare dal 2035. L’ideale sarebbe riuscire a emulare Bra, che registra 63 chilogrammi per abitante, e Treviso, la città più virtuosa con 51».
Oltre all’aspetto ambientale, è anche una questione di finanze: «Per smaltire una tonnellata di rifiuti indifferenziati, il costo è 181,5 euro. Stimiamo, per il secondo semestre del 2025, un risparmio tra i 90mila e i 100mila euro. Con tale somma, potremo programmare un miglior servizio di spazzamento e pulizia o assumere un operatore in più. L’igiene urbana non è all’altezza di una città come Alba».
Verso il nuovo appalto
Per avere i dati relativi ai rifiuti differenziati, prosegue l’assessore Cavallo, «occorrerà attendere, perché derivano da calcoli più complicati, ma si può già parlare del successo della raccolta dell’alluminio, attivata per le utenze domestiche a novembre». Per bar e ristoranti era già partita con la Giunta Bo: «Si raccoglievano in media tre tonnellate di alluminio al mese: ora siamo arrivati a cinque. Ciò contribuisce anche a ridurre la quota di rifiuti indifferenziati a persona».
Il 2026 sarà un anno decisivo, perché scadrà l’appalto per la raccolta: «Con il Coabser e Str, il Consorzio albese-braidese servizi rifiuti e il suo braccio operativo, abbiamo già iniziato a lavorare per predisporre il nuovo contratto. Al più presto, esporrò alla Commissione ambiente l’impostazione tecnica. Nel 2026 inizieremo anche a fare le multe a chi non rispetta il regolamento». C’è poi la questione del sacco a pagamento: «Nei Comuni in cui è stato introdotto, ha dato ottimi risultati. In pratica, si paga soltanto quello che si usa. Abbiamo due anni per abituarci all’idea: nel 2028, infatti, diventerà obbligatorio».
