Ultime notizie

Uncem: Bussone confermato presidente nazionale. Colombero guida la delegazione piemontese

L’elemento centrale per i Comuni montani sono i servizi
Da sinistra: i presidenti dell'Uncem regionale e nazionale Roberto Colombero e Marco Bussone.

ENTI LOCALI Per l’Uncem (Unione nazionale dei Comuni e degli enti montani) è tempo di elezioni. Marco Bussone, 40 anni, giornalista professionista di Vallo Torinese, è stato confermato presidente nazionale. Bussone, che guida l’associazione dal 2018, è stato votato per acclamazione dall’assemblea a L’Aquila che prosegue oggi, sabato 13 dicembre. Con lui è stato eletto il Consiglio nazionale Uncem che resterà in carica per cinque anni. «La montagna italiana è al centro di una fortissima attenzione culturale, mediatica e politica. Sta a questa associazione nata nel 1952, essere autorevole e pienamente sindacato di territorio. Autonomia vuol dire differenziare, riconoscere pienamente le specificità delle zone montane, anche nel quadro del Paese. Non siamo margine e non siamo interni, non siamo luogo di abbandono e di spopolamento. Siamo centrali e fulcro di opportunità, in dialogo anche con le città. La montagna italiana con i suoi enti locali guarda all’Europa, per avere forza, dignità e anche risorse non occasionali o compensative», ha commentato Bussone.

Roberto Colombero, sindaco di Marmora, nel Cuneese, è stato confermato presidente di Uncem Piemonte. Colombero guida la uelegazione piemontese dell’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani dall’ottobre 2020. L’elezione è avvenuta,  all’unanimità a Bardonecchia. «Siamo in un periodo di profonde trasformazioni che richiedono uno sforzo supplementare per la comprensione dei nuovi fenomeni e che rende necessaria la creazione di un’interpretazione quanto più condivisa, che può nascere solo da un dialogo e un confronto con le istituzioni, i portatori di interessi e la società civile. Un confronto che deve necessariamente partire dai territori e dalle comunità per poi estendersi agli altri livelli», ha detto Colombero. «Abbiamo un sistema in Piemonte di 52 Unioni montane di Comuni, con 553 rnti riuniti. È importantissimo a livello nazionale questo impianto, che va rafforzato in sinergia con la Regione, Giunta e Consiglio. Necessitiamo di istituzioni forti e obbligatorie che guardino al futuro. Che facciano quello che fanno oggi bene tante Unioni, ma più forti, con possibilità di pianificare e investire. Non per tornare indietro, ma per guardare avanti. Per essere protagonisti nella futura programmazione europea del fondo unico. Va delineato un percorso e accompagnato dalla Regione per non lasciare indietro nessuno», conclude Colombero.

Banner Gazzetta d'Alba