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Se 240 chili di pattume a testa vi paiono pochi

Se la Granda esporta i materiali pericolosi

PIAZZA DUOMO / 1 Il tema dei rifiuti non manca di destare sempre nuovo interesse. Anche perché gli albesi producono a testa 240 chilogrammi l’anno d’indifferenziata (nel 2020), mentre le norme regionali impongono un limite di 130. Ne ha trattato l’ultimo Consiglio comunale, tenutosi il 21 dicembre scorso: l’assessore all’ambiente Marco Marcarino ha elencato le modifiche al Regolamento per la gestione integrata dei rifiuti, approvate con la presa d’atto delle norme di accesso ai centri di raccolta Coabser (il consorzio albese-braidese servizi rifiuti).

Tra le novità emerse, si è appreso che l’Amministrazione di Carlo Bo ha fatto un passo indietro riguardo all’ingresso all’area ecologica di Mussotto. «Negli scorsi mesi abbiamo introdotto, in via sperimentale, l’accesso su prenotazione per le utenze domestiche. Mentre per quelle non domestiche persiste l’obbligo, i cittadini potranno ora considerare facoltativa questa impostazione», ha chiarito l’assessore.

I cambiamenti maggiori riguardano però l’istituzione dell’Ecosportello, «che sarà operativo da luglio e farà da tramite tra il consorzio e i residenti». L’altra importante funzione sarà la consegna del cosiddetto sacco dedicato, per la raccolta dei materiali indifferenziati, munito di codice identificativo, fornito ai vari nuclei per il servizio porta a porta. Alle famiglie composte da una sola persona ne saranno consegnati 52 all’anno, mentre ogni componente aggiuntivo ne riceverà 26. Se ci sono bambini sotto ai tre anni o persone incontinenti, si avrà diritto invece a 104 sacchetti in più.

Nel caso terminassero le scorte, l’assessore ha puntualizzato che «l’unica soluzione sarà andare all’Ecosportello a chiedere altri sacchetti. Ne saranno forniti, gratuitamente, quindici alla volta.

Ascoltando il parere degli uffici competenti, si è deciso di seguire questa indicazione, anche se nella seconda Commissione consiliare c’è stato chi ha proposto di farli pagare», ha riferito Marcarino, proseguendo: «Comprare i sacchi non è possibile, in quanto si modificherebbe il piano economico-finanziario previsto per la raccolta dei rifiuti. I risultati, comunque, arriveranno», ha assicurato l’assessore. Se per il primo mese ci sarà tolleranza, in modo da permettere agli albesi di adeguarsi, «in seguito i controlli saranno rigorosi per sanzionare i “furbetti”. Cercheremo peraltro di essere molto chiari con la campagna informativa che partirà in proposito».

Il regolamento è stato approvato dalla sola maggioranza, in quanto la minoranza, ancora una volta nel Consiglio di fine anno, si è opposta. Fabio Tripaldi – approfittando per chiedere spiegazioni sulle dimissioni annunciate da Marcarino, ma mai formalizzate – ha criticato in particolare la questione dei sacchetti aggiuntivi concessi gratuitamente, che permetterebbero di «sforare le quote, senza avere un minimo disagio economico».

Altro punto che necessiterebbe, secondo il consigliere, di un migliore inquadramento è «il periodo in cui non si interverrà con le multe per chi non rispetta le regole». Il consigliere d’opposizione Alberto Gatto ha invece aggiunto: «Altrove, se si richiedono contenitori aggiuntivi, si paga. Ad Alba no. Ci sarà quindi la possibilità di non rispettare la legge e chi farà il proprio dovere sarà del tutto penalizzato».

In aiuto di Marcarino è intervenuto infine il sindaco Carlo Bo, il quale ha detto: «A vostro avviso quale vantaggio avremmo a non far pagare i sacchetti eventualmente richiesti in più, se da parte dell’ufficio tributi non avessimo avuto dei pareri certi su questa interpretazione? I risultati, comunque, li vedremo dopo un anno di assestamento. Non dobbiamo dire che il metodo non funzionerà, ma impegnarci tutti».

Davide Barile

Alba è indietro sulla differenziata rispetto a Bra e anche al Coabser

PIAZZA DUOMO / 2 Alba – 54 chilometri quadrati e 31.609 abitanti – pur superando la soglia minima del 65 per cento di rifiuti differenziati individuata dall’Unione europea e recepita dal Parlamento, è ancora molto lontana dalla vicina Bra. Se sotto la Zizzola si differenzia per il 90,78 per cento, ad Alba la percentuale è del 67,06. Per il vasto territorio del Coabser, che include 54 Comuni, la media si attesta sul 74,3 per cento.

I dati sono riferiti al 2020: rispetto a quell’anno, l’aumento sotto le torri è stato dello 0,61 per cento.
I rifiuti secchi residui per abitante, ossia tutto ciò che non può essere recuperato, equivalgono a 239,8 chilogrammi l’anno, in diminuzione rispetto ai 260,4 del 2019.

Se per il 2020 non abbiamo ancora a disposizione tutti i dati, sappiamo che l’anno precedente delle 24.531 tonnellate di rifiuti prodotti (differenziati e no), la frazione organica equivaleva a 1.821, di cui 49,2 derivanti da compost domestico; la carta era a 4.446, la plastica a 1.603 e il vetro a 1.910.

Spiega Italo Sobrero, responsabile del Settore ambiente del Comune: «Se la quota di rifiuti prodotti nel 2020 è leggermente calata, lo si deve principalmente all’impatto del Covid-19, che ha contribuito a ridurre i consumi. La percentuale di raccolta differenziata è abbastanza stabile negli anni, ma speriamo che adesso, con l’introduzione del sacco dedicato, si possa aumentare. Alba si sta dotando solo ora di questo nuovo strumento, perché l’appalto precedente è scaduto lo scorso anno. Contiamo di entrare a regime dal 1° luglio».

d.ba.

Marcarino: abbiamo lavorato bene dal 2013

PIAZZA DUOMO / 3 In Consiglio comunale si è parlato anche di Paes (Piano di azione per l’energia sostenibile), strumento promosso dal Patto dei sindaci dell’Ue, a cui Alba aderì nel 2013.

L’assessore all’ambiente Marco Marcarino ha riferito: «L’uso del carbone e del petrolio ha causato molti problemi all’ambiente globale. Scienziati e climatologi hanno lanciato l’allarme: l’aumento della temperatura media, anche di un solo grado, genererà conseguenze catastrofiche.

L’Ue aveva stabilito di ridurre, entro il 2020, le emissioni di anidride carbonica del 20 per cento, con un aumento del 20 per cento dell’efficienza energetica e dell’uso di energia da fonti rinnovabili. Ad Alba la riduzione di emissioni è però stata del 24 per cento e, considerando le stime per il 2021, si arriverà al 28».

In città l’aumento dell’utilizzo di fonti rinnovabili è stato portato avanti da interventi pubblici e privati. Tra i risultati illustrati emerge l’energia ottenuta dal fotovoltaico, arrivata a 5.700 Kw, e la sostituzione del 70 per cento delle lampade dell’illuminazione pubblica con luci a Led. Inoltre, figurano a pieno titolo nel novero delle iniziative per l’ambiente la piantumazione di alberi, l’adozione di forme di mobilità sostenibile come il piedibus e l’ammodernamento del parco auto: vetture ecologiche in dotazione al Comune e bus ibridi ed elettrici.

Ancora Marcarino: «Dal 2001 i rifiuti urbani si sono ridotti: se quell’anno la quota di raccolta differenziata era pari al 26 per cento, nel 2019 si è arrivati al 66. Gli obiettivi sono cioè stati raggiunti e addirittura superati. È stato un bel successo per Alba, ma questo non vuol dire che abbiamo terminato il lavoro, perché purtroppo a livello mondiale vanno raggiunte mete sempre più importanti. Nel 2021 (il 31 marzo, nda) abbiamo aderito al Paesc, con l’obiettivo ambizioso di ridurre del 40 per cento le emissioni di anidride carbonica entro il 2030». L’acronimo, rispetto al precedente accordo, è integrato dalla lettera finale C, che sta per clima.

Il capogruppo del Pd Alberto Gatto ha specificato: «Se oggi ci troviamo ad approvare il Paesc è perché, nel 2013, l’Amministrazione di Maurizio Marello e l’assessore Massimo Scavino fecero una scelta lungimirante, aderendo al Patto dei sindaci. Iniziò così un percorso per il quale si misero in campo iniziative per raggiungere grandi obiettivi; il periodo è, di fatto, combaciato con i nostri mandati». Stefania Balocco, consigliera in quota Forza Italia, ha aggiunto: «Purtroppo, a livello globale ciò che è stato fatto per l’ambiente è su base volontaria. Ci troviamo ora nel mezzo di una crisi climatica ma non abbiamo accordi stringenti. Alba, da sola, non può cambiare modo di vivere, considerando che i grandi inquinatori come Stati Uniti, Cina, Russia e India si sono comportati in modo ambiguo». Balocco ha poi affermato di essere «contenta dell’intervento del consigliere Alberto Gatto, che ha annunciato il voto favorevole dell’opposizione: l’ambiente non ha colore politico e lavoriamo tutti nella stessa direzione».

d.ba.

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