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Arriva un nuovo taglio dei tassi della BCE, scendono dello 0,25%: è la quinta volta

Nella riunione del 30 gennaio, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha nuovamente taglio i tassi di interesse: il punto.

Arriva un nuovo taglio dei tassi della BCE, scendono dello 0,25%: è la quinta volta

TASSI BCE Nell’ultima riunione tenutasi il 30 gennaio, il Consiglio direttivo ha deciso di ridurre di 25 punti base i tassi di riferimento della Banca centrale europea (BCE).

Quali sono le state lemotivazioni di questo quinto taglio e quali sono le previsioni per il futuro? Cerchiamo di capirne di più.

Come saranno i nuovi tassi?

Come accennato, si tratta della quinta riduzione dei tassi da parte della BCE, dopo i tagli di giugno, settembre, ottobre e dicembre. Dunque, a partire partire dal 5 febbraio 2025:

  • il tasso sui depositi passerà dal 3% al 2,75%;
  • il tasso sui prestiti marginali scenderà dal 3,40al 3,15%;
  • il tasso di rifinanziamento sulle operazioni principali passerà dal 3,15% al 2,90%.

Per quanto riguarda il taglio dei tassi sui depositi presso la banca centrale, come riporta il comunicato stampa di organismo europeo con sede a Francoforte,l’abbassamento «scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria».

L’evoluzione dell’inflazione

Tra le motivazioni che hanno spinto la BCE a mettere a punto una riduzione dei tre tassi c’è anche l’andamento dell’inflazione. Infatti, pur restando ancora elevata, il “processo disinflazionistico è ben avviato” .

BCE: quali previsioni per il futuro?

«Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine», questo è ciò che si evince dal comunicato della Banca centrale europea.

Nonostante la consapevolezza delle difficoltà che l’economia continua a fronteggiare, si spera che la crescita della domanda sia sostenuta nel tempo da una crescita dei redditi reali a dal «graduale venir meno degli effetti della politica monetaria restrittiva».

In ogni caso, saranno i dati a indirizzare le prossime decisioni e l’orientamento che prenderà la politica monetaria.

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