ALBA La Giornata mondiale delle comunicazioni sociali si celebra ogni anno, dal 1963, nella domenica che precede la Pentecoste. La Famiglia paolina organizza il Festival (quest’anno a Fermo), e la Settimana della comunicazione, serie di appuntamenti in tutta Italia.
«Il cielo sconfina e continua a esistere sulla Terra»
Questa sera, mercoledì 28 maggio, alle 18 in sala Alberione, nella Casa madre dei Paolini in piazza San Paolo 14 l’ospite sarà don Luca Peyron, sacerdote torinese e fondatore, nel 2019, del Servizio per l’apostolato digitale dell’arcidiocesi di Torino, uno dei primi tentativi in assoluto di occuparsi dell’interazione tra digitale e fede.
Ad Alba presenterà il suo ultimo volume, Sconfinato. Pubblicato dalle edizioni San Paolo, unisce riflessioni spirituali con trattazioni sul- l’astronomia. «Il nostro pianeta sarebbe un posto migliore se ci accorgessimo che il cielo sconfina e continua a esistere sulla Terra», spiega Peyron. «Nel libro tratto due filoni. Ripercorro il momento in cui Dio si è fatto carne e ci ha visitato, poi aggiungo come, in termini antropologici, l’osservazione del cielo ci abbia restituito consapevolezza della nostra piccolezza. Tale gesto, ripetuto nei secoli, ci ha permesso di coltivare grandi ideali. È una bellezza che abbiamo a disposizione sempre, ma gli ultimi a poter conoscere davvero il cielo sono stati i nostri nonni».
Ormai, «non solo le città, ma pure i piccoli paesi sono pieni di lampioni che contribuiscono all’inquinamento luminoso. Si cerca una sensazione di sicurezza data dalla luce continua, che in realtà è illusoria: lo dicono le statistiche. In più, la luce notturna ha effetti negativi sulla salute nostra, delle piante e degli animali. E lo spazio, purtroppo, si è riempito di satelliti e spazzatura». Troppa luce di notte «ci fa perdere il gusto per la contemplazione, sia religiosa sia filosofica. Durante il blackout, spagnoli e portoghesi hanno potuto conoscere nuovamente il cielo».
Per il religioso, l’osservazione delle stelle «è molto più che una passione. Nella mia parrocchia e negli incontri che tengo in giro, uso la mia batteria di telescopi come strumento di lavoro. Quando il cielo è coperto, per non deludere la platea mostro la mia collezione di meteoriti, pezzi di cielo letteralmente scesi sulla Terra».
Riguardo all’apostolato digitale, aggiunge: «La tecnologia è al servizio degli uomini, bisogna continuare a comunicare e a farsi domande. Solo così potremo educare l’intelligenza artificiale e usarla per migliorarci».
Gli altri appuntameni

La Settimana della comunicazione proseguirà domenica 1° giugno con la Messa celebrata alle 10 nel tempio di San Paolo da don Giusto Truglia, direttore di Gazzetta d’Alba e dell’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali.
Infine, martedì 3 giugno alle 18 in sala Alberione, il vescovo di Pinerolo Derio Olivero cercherà di dare una risposta alla domanda “Possiamo ancora sperare oggi?”.
d.ba.
