
Elisa Rossanino
IN CARCERE Un campo da calcio, un pallone e quattro squadre a contendersi il primo premio, gli ingredienti necessari per dare vita a un torneo quadrangolare come tanti. Ma se il campo è quello presente all’interno della casa di reclusione (oggi casa lavoro) Giuseppe Montalto di Alba e le squadre sono formate da internati, agenti della Polizia penitenziaria e studenti diventa un torneo fuori dal comune.
L’incontro “Vigneto Valelapena” è stato disputato nella mattinata di mercoledì 4 giugno con il patrocinio del Comune di Alba e in stretta sinergia e collaborazione con la direzione e l’area educativa della casa di reclusione.
A bordo campo a fare il tifo numerosi agenti della Penitenziaria in servizio con il neocomandante Gianni Del Vecchio, il direttore Nicola Pangallo, e gli studenti della scuola enologica Umberto I, del liceo classico Govone presenti all’iniziativa con i compagni dell’artistico Pinot Gallizio insieme al cappellano don Gigi, al sindaco Alberto Gatto e all’assessore allo sport Davide Tibaldi. In campo con loro due arbitri della federazione che hanno accolto l’invito di partecipare al torneo.
«Si tratta di un’iniziativa non nuova per il Montalto. Già gli scorsi anni avevamo proposto agli internati presenti nella struttura il torneo. È un’attività che riscuote sempre successo, alla quale partecipano su base volontaria sempre con grande entusiasmo», spiega il direttore Pangallo dalla panchina. «Quest’anno grazie al lavoro svolto dal nuovo garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale Emilio De Vitto è stata coinvolta anche l’Amministrazione e altre scuole».
Graziati dal tempo incerto il torneo si è concluso nella tarda mattinata con il trionfo dei ragazzi del Govone e Pinot Gallizio dopo la finale disputata con i coetanei dell’Umberto I. Terzo posto per la squadra composta dagli agenti della Penitenziaria che guadagnano la posizione dopo i rigori tirati al termine di una “finalina” molto equilibrata giocata con gli internati che si sono classificati quarti.
A conclusione dell’evento si sono tenute le premiazioni delle singole squadre con targhe e medaglie ricordo realizzate dalla società sportiva Area calcio Alba e Roero con la partecipazione del presidente Luciano Cane e il buffet offerto dalla casa di reclusione albese Giuseppe Montalto.
I premi speciali come miglior portiere e cannoniere sono stati consegnati rispettivamente a Stefano Artusio e a Matteo Bussi, entrambi del liceo artistico Gallizio.
«L’iniziativa si innesta in una dinamica che vede l’apertura del carcere come istituzione rivolta sempre più verso l’esterno in progressivo collegamento con il territorio su cui l’istituto stesso è collocato e con il quale ha rapporti. È fondamentale pensare al Giuseppe Montalto come a una realtà operativa aperta, nella quale è possibile creare un collegamento con il territorio anche attraverso iniziative che prevedono la partecipazione attiva della comunità esterna come questa», spiega Pangallo.
Per la direzione si è trattato di un momento dal forte valore sociale, l’ingresso degli studenti ha rappresentato un «punto di collegamento importante con l’esterno anche per quella dinamica di risocializzazione che è alla base del principio costituzionale che noi ci pregiamo di applicare, e che prevede il reinserimento e la rieducazione sociale. Due obiettivi impossibili senza un contatto stretto dell’istituto e delle persone che qui vivono con la comunità esterna alla quale però appartengono».
