
CORNELIANO – Nei giorni scorsi il fotografo roerino ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di cinque donne è tornato nelle aule del Tribunale astigiano davanti alla giudice Francesca Rosso per un altro procedimento che lo vede protagonista.
L’imputazione è di lesioni volontarie, poiché colpendo con un pugno al petto aveva fatto cadere a terra un uomo causando lesioni giudicate guaribili in 30 giorni. Per la vicenda l’avvocato albese Roberto Ponzio aveva chiesto e ottenuto dal giudice Elio Sparacino la messa alla prova. Una misura sospesa con l’arresto dell’imputato dopo la denuncia e i racconti di una delle vittime dell’agenzia di moda.
Una possibilità che ora, riproposta davanti alla giudice Rosso e al pubblico ministero Donato Repole, torna reale dopo la decisione del Tribunale del riesame di concedere gli arresti domiciliari all’imputato. L’udienza è stata rinviata al 20 ottobre quando il Tribunale deciderà se sciogliere la riserva. Poi toccherà all’Uepe (ufficio per l’esecuzione penale esterna) riformulare un piano idoneo per l’imputato che in precedenza avrebbe dovuto svolgere lavori socialmente utili per una durata di 6 mesi.
L’avvocato della difesa commenta: «La trasgressione al programma di trattamento e alle relative prescrizioni non era avvenuta per un rifiuto o un capriccio, ma per una sopravvenuta causa di forza maggiore, cioè l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ora essendo agli arresti domiciliari, la condizione può consentire lo svolgimento di lavori socialmente utili che darebbero la possibilità di estinguere il relativo reato. Per questo confido che l’istanza possa essere accolta».
Elisa Rossanino
