di Valter Manzone e Andrea Olimpi
CRONACA – Si è svolta ieri pomeriggio, intorno alle 14.30, la conferenza stampa indetta dai rappresentanti della delegazione italiana della Global Sumud Flotilla, dalla Marina di Ortigia a Siracusa. All’incontro hanno partecipato circa 200 sostenitori, oltre a radio, televisioni e giornali.
Presenti anche Simone Zambrin (Freedom Flotilla), Stefano Rebora (Music for Peace), Abderrahmane Amajou(Action Aid Italia), l’europarlamentare Pd Annalisa Corrado, il parlamentare M5s Marco Croatti e l’europarlamentare Avs Benedetta Scuderi.
Durante la conferenza è intervenuta la portavoce della delegazione italiana Maria Elena Delia, che ha dichiarato che la partenza ufficiale sarà «probabilmente all’alba di oggi» (14 settembre, n.d.r.). Delia ha ribadito la richiesta «al Governo italiano di tutelare i cittadini italiani qualora dovessero essere prelevati, sequestrati o incarcerati dagli israeliani», precisando che non si chiede una scorta militare, ma «che si instauri un giusto dialogo diplomatico».
Poi, parlando delle persone che saranno a bordo delle barche, ha aggiunto: «Si stanno per imbarcare su delle barche a vela, sapendo che pur affrontando la più legale e corretta e non violenta e pacifica delle missioni, stanno andando incontro a dei pericoli. E questi pericoli sono pericoli che in un mondo regolato da dei valori ben calibrati non dovrebbero esistere».
Secondo la portavoce, saranno 18 le imbarcazioni pronte a partire dalle coste siciliane, con circa 20 italiani a bordo, destinate a incontrarsi in mare con le altre navi della Flotilla. In totale, una volta riunite, trasporteranno circa 600 persone.
Intorno alle 16.30, tre barche a vela sono salpate verso la rada di Augusta, dove erano in attesa altre 15 imbarcazioni. La partenza ufficiale della Flotilla alla volta di Gaza è prevista per oggi all’alba. Assieme alle imbarcazioni partite da Siracusa anche la nave Life Support di Emergency.
«Ieri è stata una giornata molto importante – ha raccontato Abderrahmane Amajou – si è finalmente aperta l’operazione, si è fatta una conferenza stampa ufficiale con tanti giornalisti, dove hanno preso la parola deputati, parlamentari, senatori, eurodeputati, che saranno presenti con noi in questa missione e si è ribadita l’importanza di questa missione. Ci aspettano un po’ di ore prima della partenza, intanto stiamo seguendo con attenzione le notizie che arrivano dal Medio Oriente, gli sviluppi anche di geopolitica in corso tra gli Stati Uniti, la Russia e il Qatar, sono tutte cose in qualche modo collegate tra di loro, quindi la nostra attenzione è globale, perché in qualche modo è tutto collegato e possono avere effetti anche sulla nostra missione».
«La mia barca in particolare ha avuto un problema e quindi ieri non è riuscita a partire per Siracusa – racconta Linda Ansaldi, attivista di Pocapaglia, raggiunta telefonicamente – e al momento stanno aggiustando il motore e speriamo che per oggi sia pronta così possiamo raggiungerli il più velocemente possibile. Non aiuta il fatto che qui c’è un tempo pessimo. C’è tempesta, c’è un vento tremendo e quindi mare mosso. Questa è la missione più pericolosa e tecnicamente complessa che probabilmente sia mai stata pensata, immaginata e realizzata, quindi ci sta che ci siano dei ritardi, ahimè, non può essere tutto perfetto alla fine, in due mesi è veramente impossibile riuscire a fare meglio di come abbiamo fatto. Sono molto orgogliosa del gruppo Italia. Grazie a tutti, vi mando un abbraccio, ciao!».
