La notte in cui Maurizio Marello è diventato il sindaco di tutti gli albesi

Alle 19.43 il messaggio più bello: l'emergenza ad Alba è finita

ALBA Si dice che la caratura di un personaggio politico si scopra nei momenti di emergenza.

È così che Alba ha scoperto la levatura del proprio primo cittadino, capace di mettere d’accordo tutti nei due giorni di allerta rossa.

Ci sarà un prima e un dopo per chi fra anni ricorderà i due mandati del sindaco, ma soprattutto dell’uomo Maurizio Marello. Alla fine i complimenti arriveranno da ogni parte per la gestione della crisi, anche dall’opposizione che riconoscerà a Sindaco, assessori, volontari e uffici il merito per la perfetta interpretazione del nuovo piano di Protezione civile.

A volte, all’apparenza, dimesso, e per questo molto criticato dai suoi detrattori, Marello mette tutti d’accordo gestendo 40 ore consecutive di emergenza.

Diventa il condottiero per una città intera, il Sindaco che risponde a tutti al telefono, dall’anziana del quartiere Vivaro, al Ministro che chiede informazioni che liquida velocemente per non tenere la linea occupata. Potrebbe esserci qualcuno in pericolo e ogni momento può essere decisivo.

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È in prima fila, con gli assessori tutti, fisicamente o da dietro a un telefono, a bussare alle porte degli albesi per chiedere di salire al primo piano. La popolazione ascolta, sente le istituzioni vicine, capisce che ci si può fidare.

Marello, solitamente restio a rispondere alle chiamate, diventa un punto di riferimento per gli albesi, per due giorni, ininterrottamente, senza concedersi un minuto di sonno.

Il volto del primo cittadino alle 16 di venerdì 25, quando ormai è chiaro che la fase più acuta della piena è passata, è quello di una città intera che, stanca, spossata, ma orgogliosa, si riscopre più forte del grande fiume, all’altezza, finalmente, di affrontare il pericolo a testa alta e non finire in ginocchio.

Scende il buio, si allenta la tensione e sul volto del primo cittadino spunta nuovamente il sorriso «Possiamo dire di aver collaudato a dovere il piano di protezione civile e gli argini», si lascia scappare aggiungendo: «Ci sono stati dei momenti in questi due giorni in cui ho avuto davvero paura che tutto potesse precipitare, ma a sostenermi e a sostenerci c’era un’intera città, solo così, con gli sforzi di tutti siamo riusciti a superare il momento più difficile degli ultimi 22 anni della nostra città. Non dimentichiamo che il record di altezza del fiume era stato registrato nell’alluvione del 2009 quando il Tanaro raggiunse i 3,91 metri. Alle 10 di venerdì 25 novembre il fiume ha raggiunto 6,14 metri».

Tanti i ringraziamenti per lo scampato pericolo

Oltre alla popolazione il Sindaco ringrazia i propri predecessori Enzo De Maria e Beppe Rossetto cercando di scordare nessuno: «Se i danni, che ci sono e sono ingenti, sono stati circoscritti e non contiamo feriti o, peggio, vittime, il merito è da ascrivere a chi nel corso degli anni ha saputo investire i soldi dei cittadini per la sicurezza. La tragedia del 1994 ci ha insegnato a non sottovalutare il pericolo. Ringrazio gli assessori, i consiglieri, gli uffici, la dottoressa Campigotto, il vice Prefetto, i vigili del Fuoco, le forze dell’ordine e tutti i volontari della Protezione civile».

Alle 22 il rompete le righe. Dopo 40 ore, per ultimo, Maurizio Marello spegne le luci del Com e torna a casa per abbracciare moglie e figli. Attraversando il Tanaro i pensieri si rincorrono. Il Sindaco può concedersi il meritato riposo. Con lui tutta la città di Alba che nel momento più difficile ha conosciuto Maurizio Marello, nella notte più lunga diventato il Sindaco di tutti gli albesi.

Marcello Pasquero

Su Gazzetta in edicola martedì 29 novembre lo speciale sull’alluvione con interviste, testimonianze e le drammatiche immagini degli allagamenti.

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