Cittadella senza palestra

Da vent’anni, Alba ha un sogno: la Cittadella degli studi. Il progetto iniziò a prendere forma alla fine degli anni ’80, quando, sotto l’Amministrazione di Tomaso Zanoletti, si decise di riqualificare il complesso dell’ex caserma Govone (allora in comproprietà, come tutta l’area circostante, tra Comune e Demanio). Il recupero delle strutture militari prese il via soltanto dopo il superamento di una fase di impasse, durante la quale l’Amministrazione di Enzo Demaria, al fine di acquisire l’edificio destinato al Liceo scientifico (e gli altri adiacenti), fu costretta a cedere la sua quota di area verde al Demanio. Le strutture vennero poi concesse in comodato d’uso alla Provincia che, nel 1994, fece partire i lavori del primo lotto, completato soltanto nel 2010.

Reazioni a catena. Il conseguente spostamento del Cocito, avvenuto tra il 2001 e il 2003, innescò una reazione a catena: l’Artistico venne trasferito nel complesso della Maddalena e, nel 2006, l’edificio di località Serre, rimasto vuoto, fu venduto. Il Comune decise così di impiegare i 3,5 milioni di euro ricavati dalla vendita per portare nell’ex caserma Govone anche l’Artistico.

Sogno a metà. Oggi, la Cittadella degli studi è a metà del guado: il liceo Leonardo Cocito è completamente insediato nell’ex caserma, mentre la stessa cosa non vale per l’Artistico, che si trova ancora in via Maestra. Per effettuare il trasferimento della scuola d’arte devono essere ultimati i lavori che, però, sono in stand by, in quanto il Comune – tenuto a versare alla Provincia ancora 1 milione e mezzo di euro per gli interventi – non può completare il pagamento per colpa del Patto di stabilità.

Soluzione in vista. Ma ci sono spiragli. Ha spiegato il vicepresidente della Provincia Giuseppe Rossetto: «Attendiamo un segnale dal Comune (tradotto: un primo versamento, cospicuo, nda). Le cose, comunque, stanno evolvendo dato che, a quanto so, l’Amministrazione albese potrebbe recuperare (e, quindi, trasferire immediatamente alla Provincia) 800 mila euro, grazie all’alienazione di alcuni terreni. Contestualmente, la Provincia spenderà una cifra compresa tra i 200 e i 300 mila euro per la messa in sicurezza sismica dell’intero complesso». Conferma l’assessore comunale Franco Foglino: «Avviare il cantiere per il Liceo artistico è una priorità sia per l’Amministrazione albese che per quella provinciale le quali, in sintonia, stanno operando per giungere all’obiettivo. È possibile che una reinterpretazione della manovra finanziaria consenta di impiegare le alienazioni per alleggerire il Patto di stabilità. Questo ci consentirà di pianificare, con la Provincia, un accordo sul pagamento degli importi dovuti a fronte dell’avvio del cantiere». È presto per fare previsioni sui tempi, ma se tutto filerà liscio è possibile che gli interventi vengano appaltati entro l’autunno. Intanto, il dirigente scolastico dei licei interessati, Piercarlo Rovera, rilancia: «Non se ne parla nel progetto, ma si potrebbe pensare di utilizzare anche l’ultimo piano della struttura ancora da restaurare, andando a ospitare alcune classi del Liceo classico». A quel punto, la Cittadella sarebbe quasi completa. Il quasi è d’obbligo perché all’appello manca un particolare, assolutamente non di secondo piano e, cioè, la palestra.

La palestra che non c’è. Al momento, come afferma Rovera, la situazione delle palestre dei tre licei albesi è «drammatica. Basti pensare che», sottolinea il Dirigente scolastico, «alcune classi dello Scientifico fanno ginnastica nel palazzetto dell’Enologica ». L’ipotesi ventilata alcuni anni fa prevedeva la costruzione di due palestre scolastiche all’interno del parco Sobrino.

Sbuca la Finanza. Grazie al processo di federalismo demaniale, il Comune avrebbe potuto accaparrarsi l’area, ma è spuntata la Guardia di Finanza, che proprio lì intende realizzare la nuova caserma e, forse, anche gli alloggi per i finanzieri. L’interesse delle Fiamme gialle è costante, come ha già riferito Gazzetta. Lo ha annunciato il senatore Tomaso Zanoletti: «L’area appartenente al Demanio verrà ceduta e interessa sia al Comune che alla Guardia di Finanza, la quale, per motivi legislativi, gode di un diritto di prelazione. Abbiamo lavorato molto nei mesi scorsi per far sì che il Comune potesse entrare in possesso dell’intera area. In questo modo, l’Amministrazione avrebbe poi potuto cederne una parte alla Finanza. Almomento, però, le Fiamme gialle si mantengono sulla loro posizione e intendono acquisire tutta l’area, anche se sarebbe più logica l’altra ipotesi. Le prospettive quindi sono abbastanza negative,mabisogna continuare a impegnarsi, finché l’Agenzia del demanio non avrà preso una decisione definitiva: se l’area sarà assegnata alla Finanza, il Comune, che dalla sua ha lo strumento urbanistico (Piano regolatore), dovrà trattare con le Fiamme gialle. In ogni caso, credo che si riuscirà a individuare una soluzione».

Lotti e Piano regolatore. Rovera, considerando un possibile insediamento della Finanza, propone una lottizzazione dell’area, «in modo che il Comune possa comunque acquisirne una porzione per la costruzione della palestra ». L’assessore Foglino: «Siamo consapevoli del problema della palestra per quella che sarà la Cittadella degli studi. Se il federalismo demaniale ci avesse consentito di acquistare l’area del parco Sobrino avremmo trovato sicuramente soluzioni valide. Ora dobbiamo attendere gli sviluppi della priorità assegnata alla Guardia di Finanza. Nell’ambito del Piano regolatore, tuttavia, non dimenticheremo questa necessità».

 

Enrico Fonte

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