I sentieri del Roero, anche grazie all’attento lavoro dell’Ecomuseo delle Rocche di Montà, richiamano un numero sempre maggiore di turisti desiderosi di entrare a contatto con la natura.
La “castagna granda” del sentiero monteacutese.
«Tra il 20 e il 30% di tutti i turisti stranieri che arrivano, si informano sugli itinerari percorribili in bicicletta o a piedi. E si tratta di numeri in costante aumento», conferma a Gazzetta Mauro Carbone, direttore dell’ente turismo Alba-Bra, Langhe e Roero, che aggiunge: «Si sta facendo molto per la salvaguardia dei sentieri che vengono percorsi a piedi e da un numero sempre maggiore di turisti sulle due ruote».
«Nel Nord Europa», continua Carbone, «c’è una maggiore attenzione per le bici; molti stranieri arrivano qui con le loro biciclette; per aiutare i meno attrezzati, sempre più Comuni stanno aderendo al progetto Bike sharing (è notizia di questi giorni il cofinanziamento della fondazione Crc al progetto, che dovrebbe portare ad avere una postazione per le biciclette in affitto in ogni paese del Roero, nda) che, diffondendosi, migliorerà l’offerta turistica della zona».
Ma il successo del turismo attivo roerino sta passando anche attraverso le attività “animate”. Pioniere, anche in questo caso, l’Ecomuseo delle Rocche che, con i suoi “Notturni”, ha raccolto un centinaio di escursionisti a ogni passeggiata teatrale, per un totale di 1.600 partecipanti.
A dare nuova linfa ai percorsi naturalistici, nonostante il periodo di tagli, la Regione, che ha avviato un programma di nuovi interventi per valorizzare i sentieri esistenti e migliorarne la fruizione, investendo 7 milioni di euro. Il Roero non ha voluto rischiare di “perdere il treno” e ha incaricato l’Ecomuseo delle Rocche di curare il progetto, chiamato Rocche a 360°, illustrato nell’articolo di spalla, la cui seconda tranche è stata presentata in Regione lunedì 26 settembre.
Nonostante l’ottimistico quadro d’insieme e gli eccellenti risultati raggiunti, non mancano i motivi di preoccupazione. Li spiega il sindaco di Montà, nonché presidente dell’Ecomuseo, Silvano Valsania: «Siamo alle prese col problema dei finanziamenti poiché sono diminuiti in modo significativo quelli regionali. Nel fronteggiare la situazione lo scorso anno abbiamo costituito la “Rete dei 27 Ecomusei regionali”.
Nell’ultimo biennio, grazie all’assessore Alberto Cirio, abbiamo ottenuto 52 mila euro, equivalenti al costo che l’ente sostiene per le due addette. Per ora siamo riusciti a supplire col contributo del Comune di Montà. Abbiamo tagliato tante attività e ottimizzato tutto il possibile. Ma non so fino a quando il mio Comune potrà permettersi di integrare la spesa. Credo moltissimo nel progetto. Sarebbe un vero peccato venisse meno, proprio quando i risultati cominciano a essere interessanti».
m.p. e g.b.