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Censimento anti-calamità

L’ondata di maltempo che nelle scorse settimane si è abbattuta sull’Italia nordoccidentale ha fatto temere il peggio. In Valle Bormida, a subire le conseguenze più gravi sono stati i Comuni dell’area ligure, mentre sul versante piemontese i disagi sono stati contenuti. Nel tratto cuneese la piena del fiume, senz’altro incrementata dall’apertura della diga di Osiglia, ha invaso alcuni appezzamenti agricoli. Per precauzione, si è proceduto all’evacuazione di alcune famiglie di Cortemilia e Monesiglio e alla chiusura preventiva di diversi tratti di stradecomunali, ma non si sono verificati danni di rilievo.

Protezione civile di Levice

Questo anche per merito della macchina di Protezione civile valbormidese, che ha funzionato nel migliore dei modi. Il buon risultato, comunque, non consente distrazioni e il controllo del territorio, dal punto di vista dell’assetto idrogeologico, dovrà rimanere costante. Se n’è parlato nella riunione svoltasi nei giorni scorsi a Cortemilia, alla quale hanno partecipato i responsabili di amministrazioni civiche e associazioni di volontariato (in particolare Protezione civile e Aib), i referenti dell’Associazione radioamatori italiani di Alba, i membri della Croce rossa di Monesiglio e dell’Avac di Cortemilia.

Cartina alla mano, si è trattato di un momento di confronto tra i Comuni della Valle Bormida (da Saliceto a Perletto), facenti parte del Centro operativo misto 7. A tracciare un bilancio dell’incontro è il sindaco di Cortemilia, Graziano Maestro: «La serata è stata proficua. L’ultima emergenza è stata affrontata nel modo giusto, ma si può e si deve migliorare». Il primo cittadino cortemiliese si riferisce alla mancanza di comunicazione da parte di alcuni Comuni: «Nei giorni in cui al nostro territorio era stato attribuito un codice 3 di criticità elevata, l’Unità di crisi della Provincia ha chiesto a Cortemilia, Comune capofila del Com 7, di inviare ogni due ore un rapporto territoriale sull’evolversi della situazione. Quasi tutte le amministrazioni civiche hanno risposto positivamente, fornendo rapporti dettagliati per tutta la durata dell’emergenza, mentre altre, fortunatamente poche, hanno messo in evidenza alcune lacune comunicative che andranno colmate al più presto per far sì che, in futuro, sia più facile tenere sotto controllo le fasi di criticità».

Protezione civile di Cortemilia

Le lacune a cui si riferisce il Sindaco di Cortemilia riguardano anche le strumentazioni radio. «Con buone probabilità, nel giro di un anno, i Comuni che ancora non dispongono di adeguati sistemi radio riceveranno gli strumenti necessari dall’Associazione radioamatori italiani», ha assicurato Maestro. Entro fine dicembre, i paesi della vallata realizzeranno anche un censimento, grazie al quale sarà possibile avere una fotografia completa del comparto di Protezione civile della zona. I Comuni dovranno fornire l’elenco delle attrezzature a disposizione, delle associazioni attive in caso di emergenza, delle strutture in grado di ospitare i cittadini evacuati e presentare le cartografie del proprio territorio.

Sull’argomento è intervenuto anche il capogruppo della Protezione civile di Cortemilia, Carlo Manfredini, il quale ha dichiarato: «L’obiettivo del censimento è di far sì che la Valle Bormida sia il più possibile autonoma nella prima fase dell’emergenza, quella cioè in cui i soccorsi esterni non sono ancora arrivati. Per la buona riuscita di queste iniziative, sarà fondamentale l’unione di intenti. La sicurezza del territorio, assoluta priorità, viene prima di qualsiasi pensiero politico». A gennaio, col censimento finito, verrà disposto un nuovo incontro intercomunale.

Enrico Fonte

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