L’Asl Cn 2 Alba-Bra dall’autunno scorso ha attivato il progetto Bar, Bere alcol responsabilmente, prestando attenzione particolare al mondo dell’adolescenza e all’uso improprio di alcolici. Oltre a un momento di conoscenza e confronto tra le figure che circondano i ragazzi durante la vita notturna, si prevedono attività da parte di educatori nei luoghi del divertimento e coinvolgimento di gestori e produttori. Il prossimo appuntamento di Bar si terrà sabato 12 novembre presso la discoteca XL di Alba. Gazzetta ne ha parlato con il direttore del Servizio dipendenze patologiche (Sert) Giuseppe Sacchetto.
Quali sono gli obiettivi del progetto Bar? «Il nostro obiettivo è la prevenzione, che ricerchiamo attraverso un minor consumo di alcol, di maggior qualità. Vi è infatti l’esigenza di valorizzare un territorio, nel quale cultura e storia si uniscono a grandi prodotti enogastronomici, tra cui vini di eccellenza. Ci opponiamo al binge drinking, ovvero al bere compulsivo e incentrato in una singola occasione, alla ricerca dell’ubriacatura. Ma siamo consapevoli che quello di Bar sarà un percorso lungo e complicato, in quanto esclude il proibizionismo».
Avete incontrato difficoltà a ottenere la collaborazione dei gestori dei locali? «No, si sono dimostrati disponibili e sensibili all’argomento. Sono stati organizzati tavoli di riflessione, a cui hanno preso parte Forze dell’ordine, educatori di strada, gestori dei locali: insieme abbiamo discusso i meccanismi di funzionamento del “mondo della notte” e dell’abuso di alcol, riflettendo a che cosa significhi bere responsabilmente. Stiamo cercando di costruire un codice di qualità di comportamento ovvero un insieme di linee guida accettabili».
Pensate che questo sia il metodo più efficace per raggiungere i giovani? «Con i divieti non si ottiene nulla. Cerchiamo un approccio educativo diverso con il mondo dell’adolescenza. Vogliamo vivere con i ragazzi la notte e i divertimenti, inserendo nelle loro serate, con l’aiuto dei gestori dei locali, sistemi di prevenzione, ad esempio servendo la colazione nelle discoteche, con l’obiettivo di abbassare il tasso alcolemico».
Manuela Anfosso