Il Martirio di San Lorenzo di Tiziano ritornerà ad Alba pochi giorni prima di Pasqua dopo il restauro finanziato da Banca d’Alba. La prestigiosa opera sarà visibile fino a dicembre, quando verrà poi restituita ai Gesuiti di Venezia.
«Siamo certi sia stato un recupero importante. Desideriamo che Alba possa essere conosciuta non solo per le eccellenze enogastronomiche e per i paesaggi, ma anche per il patrimonio culturale; questo capolavoro può essere un incentivo per la creazione di nuovi percorsi artistici. La storia della città, delle Langhe e del Roero si intrecciano infatti con la nascita dell’Istituto di credito cooperativo, che dal 1895 opera sul territorio». Lo ha spiegato Felice Cerruti, presidente di Banca d’Alba, il quale sulla cultura punta.
È di Attilio Ianniello, grazie anche al contributo della Famija albèisa, il volume Banca d’Alba: la storia, la comunità, il territorio. Si tratta di documenti e testimonianze sulla città e su come l’Istituto di credito cooperativo vi si sia radicato, diventando un punto di riferimento. Oggi Banca d’Alba conta 38.000 soci – 3 mila circa in più dello scorso anno – e 420 dipendenti. Il presidente Cerruti ha presentato la scorsa settimana, insieme al volume, il bilancio 2011: positivo, come lo ha definito, nonostante il difficile momento economico generale, grazie al contenimento dei costi.
Si è registrato un aumento dell’8,3 per cento della raccolta diretta e una media del 5 per cento di crescita per gli impieghi, per i quali Alba conta il 9 per cento; i volumi complessivi hanno raggiunto i 2,76 miliardi di euro; stessi numeri per quanto riguarda la raccolta diretta; 10,2 milioni l’utile netto; 56 in tutto le filiali. Cerruti ha utilizzato l’esempio di un’equazione perfetta per chiarire il modus operandi dell’Istituto: il denaro accumulato tramite la raccolta diretta è restituito al territorio, destinandolo principalmente a piccole e medie imprese e a famiglie. Nell’assemblea dei soci che si terrà il 27 maggio si voterà per la fusione per incorporazione della Banca del Canavese alla Banca d’Alba, un progetto ambizioso che necessita di molte risorse.
Manuela Anfosso