Saremo eccellenti

L’ospedale di Verduno manterrà una sua autonomia e la qualifica di eccellenza. Le assicurazioni in tal senso sono arrivate durante l’incontro che ha visto riuniti, il 30 gennaio, a Santa Vittoria, politici e sindaci della zona. A portarle gli assessori regionali Alberto Cirio e Paolo Monferino e la presidente della Commissione sanità Carla Spagnolo.

Nel tragico quadro economico della sanità regionale, che ha reso necessaria una drastica riorganizzazione – «Oltre l’82% del bilancio regionale è investito nella sanità e negli ultimi 15 anni il debito è triplicato», ha ricordato il consigliere regionale Federico Gregorio, organizzatore, insieme ad Alberto Cirio, dell’incontro –, per l’Asl Cn2 si prospettano certezze di autonomia. Che a fine marzo, ha annunciato Carla Spagnolo, presidente della Commissione sanità Regione, «potrebbero già diventare legge».

Tra le riforme attuate, oltre all’introduzione di un unico centro di acquisto dei farmaci (contro i 21 che c’erano) il quale ha permesso di risparmiare subito 75 milioni di euro, c’è infatti anche la riorganizzazione degli ospedali, che prevede l’istituzione di centri di “eccellenza”, più specializzati, che garantiranno qualsiasi intervento, altri intermedi detti “cardini”, e quelli per i servizi più semplici, di “territorio”.

Il timore che non venisse riconosciuta la qualifica di eccellenza all’ospedale di Verduno pare scemato. Lo assicura l’assessore regionale Alberto Cirio: «Le istanze del territorio sono state accolte e recepite grazie al gioco di squadra di tutte le parti coinvolte. Più volte ci siamo fatti garanti della virtuosità dell’Asl Cn2, tanto più importante in vista della realizzazione dell’ospedale di Verduno. Oggi abbiamo la certezza che la nostra Asl avrà una sua autonomia territoriale e l’ospedale la qualifica di eccellenza ». Tutti salvi, quindi, anche con l’introduzione delle “Federazioni” di aziende sanitarie, che, ha precisato Monferino, «avranno un ruolo determinante nella gestione dei servizi e del personale, nel supporto tecnico-amministrativo, nella logistica e nella supervisione delle programmazioni presentate dalle aziende ospedaliere».

Ne spiega la filosofia base Cirio: «Rispettare gli input che arrivano dal basso, per la programmazione, e valorizzare anche l’apporto degli amministratori locali nel dare un indirizzo alla sanità locale, mantenendo vivo il legame tra ospedale e territorio». Impostazione approvata anche dal commissario delle Asl Cn1 e 2, Giovanni Monchiero: «Mantenere l’identità dell’azienda nel suo territorio spinge all’efficienza, ma apprezzo il concetto della federazione, se sarà condivisa anche dai sindaci».

Il quadro generale, comunque, è drammatico. «Dovremo gestire la sanità con un milione di euro in meno. Nel 2011 sono stati stanziati 700 milioni di euro dallo Stato per la socio-assistenza, per il 2012 no. Per dare un sostegno ai Comuni, che hanno competenza diretta sul settore », annuncia l’assessore Cirio, «le prime risorse che otterremo le investiremo nelle politiche sociali».

p.s.

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