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Sottozona “Canelli” troppo estesa: difficile valorizzarla

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Il riconoscimento della sottozona di Canelli nell’ambito della docg del Moscato sotto molti aspetti è un fatto positivo, ma si poteva fare molto di più.

Per prima cosa, la sottozona delimitata è troppo estesa. Come ha riportato Gazzetta nelle scorse settimane, essa comprende 22 Comuni sui 52 dell’intera zona docg. In genere le grandi sottozone hanno una superficie più piccola: Bussia a Monforte, Rovereto a Gavi, Rabajà a Barbaresco, per citarne tre fra le più famose, sono estese al massimo per 40-50 ettari. Quella di Canelli ne comprende invece circa 5.000. Inoltre, una sottozona dovrebbe essere omogenea suo piano pedoclimatico, onde caratterizzare i vini prodotti, dando la possibilità concreta ai produttori di crearne l’immagine adeguata.

È chiaro che un Barolo nella sottozona Cannubi è ricco di valenze. Lo stesso discorso vale per un Moscato d’Asti-sottozona Moncucco, Sant’Antonio o Terre Bianche. Si tratta di valenze qualitative univoche, presentabili e soprattutto ben percepibili dai consumatori. La sottozona “Canelli” va da San Marzano Oliveto (Monferrato) a Serralunga (Langa), terroir vocati in entrambi i casi, ma diversi. Infine, come sarà valorizzata la sottozona “Canelli”? Si riuscirà a crearne un’immagine di alto profilo? Si troveranno risorse, strategie e uomini?

In caso contrario potrebbe esserci il grosso rischio di una concorrenza interna tra le denominazioni “Canelli” e “Moscato d’Asti”. Cannibalismo, lo chiamano gli addetti al marketing.

Forse era meglio definire le sottozone vocate per tutto il territorio docg del Moscato. Da almeno vent’anni se ne parla in sedi qualificate. Aver definito la sottozona “Canelli” potrebbe essere l’inizio del percorso sopraindicato? Speriamo.

Per il momento propongo un esempio di sottozone che riguarda l’intero territorio docg del Moscato. È solo un esempio incompleto e parziale, ma basato su trentasette vendemmie del sottoscritto nella zona del Moscato. Eccole: Moncucco-San Maurizio Bauda di Santo Stefano Belbo, Sant’Antonio di Canelli, San Siro di Calosso, San Carlo- Caudrina-San Bovo-Manzotti di Castiglione Tinella, Annunziata di Castagnole delle Lanze, Marchesa-Casarito-Pineto- Scrapona-Vallerizza di Strevi, Martini-Terre Bianche- Avene-Louis di Mango, San Marzano di Neviglie, Tagliata- Vezzano di Maranzana, Sant’Andrea di Cassine, Bazzana- San Michele di Nizza Monferrato, Rovere e Scorrone di Cossano Belbo, Brunetti- Dornere-Solito di Camo, Val Porcile-Vallarenza di Ricaldone, Marcarini-Rizzi- Montersino di Treiso.

Lorenzo Tablino

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