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Commercio da record

Trentanove “aquile” sono state consegnate in municipio: la cerimonia, organizzata da Associazione commercianti albesi, Associazione anziani del commercio dell’albese e da “50&Più”, ha messo in luce l’attività dei “maestri del commercio di Alba, Langhe e Roero”

RICONOSCIMENTI – In un’epoca di evasione fiscale, frodi e falsi in bilancio anche il commercio ha i suoi eroi. Coloro che da anni lottano contro tasse troppo elevate, concorrenze sleali e difficoltà di riscossione dei crediti meritano un premio. È la filosofia di 50&più, associazione affiliata a Confcommercio, che giovedì 3 maggio ha consegnato le sue “aquile” ai commercianti storici di Alba: per 25 anni l’aquila d’argento, per 40 quella d’oro e per 50 quella di diamante.
La cerimonia si è svolta nel municipio di Alba. L’assessore all’istruzione, al turismo e allo sport della Regione Alberto Cirio ha espresso gratitudine: «Se ad Alba la crisi è più contenuta rispetto alle altre città italiane è soprattutto grazie ai commercianti. Gli imprenditori, avendo creato fitte reti collaborative, essendosi rimboccati le maniche, hanno evitato che l’economia cedesse. Da quarantenne albese, ringrazio chi non si è dato per vinto e chi, al di là delle difficoltà, è riuscito a mantenere viva l’attività. La mia generazione deve loro un favore».
Le aquile di diamante
GIORGIO BARBERO (in attività dal 1960): titolare, insieme al fratello Giovanni, di una storica e rinomata attività di commercio all’ingrosso e al minuto di fitofarmaci e prodotti per l’agricoltura a Piobesi.
CESARE BELLA (in attività dal 1959): titolare dell’omonimo negozio di mobili che ha da sempre commercializzato le più prestigiose marche, ad Alba. Bella è stato il primo presidente del centro commerciale naturale Piave Albauno.
ANNA MARIA BOFFA (in attività dal 1961): da cinquant’anni conduce con successo il suo negozio di filati e merceria nel centro di Alba. Cortesia e competenza sono i suoi tratti principali.
LUCIANA CANTAMESSA (in attività dal 1956): originaria di Govone, una vita dedicata alla cucina. Una donna che è stata in grado di evolversi nel settore commerciale e del catering, apprezzata e conosciuta nelle Langhe e Roero.
MICHELE CERRATO (in attività dal 1960): lavora da una vita con la passione e l’entusiasmo di sempre dietro il bancone del suo Bar sport, punto di ritrovo e di ristoro per gli abitanti di Castelletto Uzzone.
GIUSEPPE FERRERO (in attività dal 1960): fondatore e alla guida della concessionaria Ferrero, che nasce come distributrice dei prodotti Bmw ad Alba, trasferendo poi la sede a Guarene, in un avveniristico show room.
VINCENZO MALETTO (in attività dal 1958 al 2011): macellaio da tre generazioni, ora in pensione. La sua bottega in Baldissero era nota per trattare esclusivamente carni piemontesi di alta qualità e per attirare una folta clientela anche da zone circostanti. Maletto, inoltre, è membro del Consiglio direttivo dell’Associazione commercianti albesi.
GIOVANNI MARCHISIO (in attività dal 1956): è il titolare di un negozio di mangimi, fertilizzanti, prodotti per l’agricoltura ad Alba, in corso Cortemilia. Commerciante di lungo corso, con la professionalità e l’entusiasmo di sempre consiglia al meglio la sua clientela.
PIETRO OBERTO (in attività dal 1958): inizia la sua esperienza professionale come garzone in una macelleria, ma ben presto emergono le sue capacità e le sue doti nell’imprenditoria. Ora è titolare di un importante magazzino all’ingrosso di carni a Roddi.

STORIE

Quel bar dei partigiani

“Il Bar sport di Castelletto Uzzone ha visto la guerra. O meglio, l’ha vissuta. Il signor Michele, l’attuale proprietario, era un ragazzo quando i suoi genitori, nel 1940, decisero di aprire l’attività. Non si sarebbero mai aspettati che qualche anno dopo a pochi passi dal loro ristorante si sarebbe compiuto un eccidio: i tedeschi rastrellarono i partigiani, i quali utilizzavano come nascondiglio sia il bosco che il locale neonato dei signori Cerrato. Fu un massacro, come testimonia la lunga lista che figura sul monumento ai caduti situato in località Poggiolo (a pochi chilometri di distanza dal paese). Ma, nonostante il triste epilogo, la famiglia non si è data per vinta: ancora oggi il locale respira e gli affari sembrano stabili. Michele e sua moglie sorridono e le loro parole sono di speranza: «Ringraziamo l’Associazione commercianti per il premio. Ci dà la forza per continuare. Nei piccoli paesi spesso mancano motivazioni: turismo estivo a parte, spesso sembra che il mondo si dimentichi di noi. Ma fino a che avremo forza, non ci stancheremo di portare avanti l’attività. La passione per il nostro lavoro è ancora forte».

Filo e ago tornano a piacere alle donne

“In via Pierino Belli nel 1961 la ventunenne Anna Maria Boffa apriva il negozio di filati destinato a divenire il più celebre di tutto il centro storico albese. Erano tempi in cui le macchine da cucire e il lavoro a filo rappresentavano la maggiore attività esercitata dalle donne. «Erano tempi duri. Le donne compravano le nostre macchine e rattoppavano i vestiti dei vicini di casa o dei parenti». Le parole di Anna Maria Boffa suonano pregne di malinconia. «La nostra attività navigava a gonfie vele. Poi, dagli anni Novanta le cose sono peggiorate: le tasse sono cominciate ad aumentare. In più, il mercato dell’abbigliamento a basso costo è dilagato: rammendare i vestiti diveniva un lusso. Era più conveniente comprare nuovi capi. Per un po’ abbiamo preso in considerazione l’idea di chiudere, ma oggi tutto sembra essere tornato indietro».
A gestire il negozio contribuisce anche Max, il figlio di Anna, il quale racconta: «Ora le ragazze cominciano di nuovo ad appassionarsi al mondo del taglio e del cucito: nascono nuovi corsi professionali e vengono pubblicati libri. Forse è a causa della crisi, forse i soldi non bastano più, e si preferisce risparmiare. È come se stessimo tornando indietro». Determinati e convinti i due commercianti concludono: «Comunque vada, finché l’amore per il lavoro non si estinguerà, continueremo a esercitare la nostra professione».

Marco Viberti

foto Marcato

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