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Accuse al sindaco sul web. Bruna Sibille: Mi tutelerò

«Il sindaco braidese Bruna Sibille, dopo diverse denunce-querele è indagata ». Ma non è vero niente. La frase, che costituiva l’inizio di un lungo post, si poteva leggere sul profilo Facebook del Diario braidese. Fino a sabato mattina. Poi, già nelle prime ore del pomeriggio, gli internauti che volevano leggere tale profilo non lo trovavano più in rete. Un commento diceva semplicemente: «Diario braidese ha cambiato indirizzo web», senza però indicare quello nuovo.

Una vicenda, quella della presunta “denuncia-querela”, che ha fatto velocemente il giro della città e della rete. Gli anonimi autori di questo post, dopo un lungo elenco di persone (tutte donne) che dovrebbero ricevere la notifica di questa querela, scrivevano: «Tutto nasce dal mancato sostegno e contributo economico, non riconosciuto a un residente braidese, dovuto per legge. Dopo varie attese e false promesse dei servizi sociali, si è deciso a depositare l’ennesima denunciaquerela. È giusto che chi detenga tutti i requisiti di legge, gli siano concessi tutti i servizi di persona disagiata. Molti i cavilli, attese spossanti, molte le prese in giro, molti i silenzi, ma adesso passa tutto al vaglio della Magistratura».

Risponde Bruna Sibille: «Non c’è alcun procedimento penale a mio carico e tanto meno a carico delle altre persone indicate nel post pubblicato su Facebook, che non sono “donne del potere”, ma gente che lavora tutti i giorni per l’assistenza verso centinaia di braidesi che ne hanno bisogno e che apprezzano il loro operato. Adesso sono veramente stanca di subire attacchi continui, che vanno avanti da mesi, sempre in forma anonima, senza avere mai la possibilità di un contraddittorio con gli autori di questi scritti. Trovo veramente indecente che la rete non abbia filtri e chiunque possa infangare persone o istituzioni che, pur senza colpa, si trovano nella condizione di doversi difendere. Questa volta però io passo all’attacco. Agirò nelle sedi opportune». Aggiunge poi: «Quelli che hanno utilizzato la rete per scrivere queste cose non intendono avere confronti con nessuno. Lo dimostra il fatto che, quando una persona ha confutato alcune loro tesi, hanno immediatamente cancellato il post. Io invece, sul mio blog, ho pubblicato per intero il carteggio finora postato. Non è mia intenzione censurare nulla perché il mio e l’operare di tutta l’Amministrazione è improntato alla più totale trasparenza».

A tutti coloro che commentavano questa vicenda veniva in mente l’analoga storia, che tre anni fa ha coinvolto il vicino Comune di Cherasco, dove un anonimo “corvo”, sotto il nome di Catone il censore criticava l’operato di sindaco e Amministrazione. Vicenda, questa, poi chiusa con l’oscuramento del blog da parte della Magistratura.

Valter Manzone

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