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Cisco Bellotti «Fondamentale interpretare ciò che accade»

MUSICA I Modena city ramblers vollero definire la sfumatura punk e goliardica che talvolta la musica popolare assume. Al primo ep, nel 1991, seguirono anni di lotte sociali e successi: un milione di dischi venduti. Nel 2006 la voce della band, Stefano Cisco Bellotti, ha scelto di intraprendere la carriera solista. Quest’anno ha pubblicato il quarto album, Fuori i secondi, un disco capace di mescolare diversi generi musicali, mantenendo la filosofia delle emozioni dirette e delle sonorità folk. Sabato scorso Cisco era al Cinema vekkio di Corneliano.

Stefano, che cosa la spinge a scrivere canzoni?

«È un’emozione prepotente a scatenare in me la voglia di scrivere. Devo esprimere cosa provo e cosa ho provato. Mi colpisce qualsiasi cosa: uno sguardo, una frase spezzata, un cenno del capo. Compongo a ruota libera, amo la musica cantautoriale e popolare. L’impegno sociale è l’elemento fondamentale per la scrittura delle mie canzoni. Non biasimo chi scrive testi socialmente ininfluenti,mapermeè fondamentale interpretare ciò che accade nel mondo».

I nostalgici si domandano per quale motivo ha lasciato i Modenacit y ramblers. Può raccontarci?

« M o l t i p e n s a n o che io abbia lasciato i Modena perché in competizione col cantante attuale. In verità ho compiuto una decisione spirituale. Necessitavo di sentirmi padrone della mia vita, non sopportavo che qualcun altro decidesse per me. Ora riesco a esprimere al meglio le mie emozioni. Esiste anche un aspetto negativo rispetto al passato: le persone che ho conosciuto durante i tour, il giro di amici e tutte le mie conoscenze si sono ristrette parecchio; ho rinunciato a grandi guadagni materiali ma è un prezzo che sono disposto a pagare. Ho deciso di non delegare la mia esistenza artistica e personale».

La musica analogica, le band e i cantanti sono destinati a scomparire?

«Bisogna tener presente che la musica ha radici lontanissime. L’uomo ha conosciuto prima il suono dei bastoni contro le rocce, poi la parola. Ecco il motivo per cui la musica suonata morirà mai, nemmeno con l ’ avvento della tecnologia. Credo che ogni arte subisca dei mutamenti ciclici e ogni genere musicale conosce periodi di splendore e momenti difficili. Niente scomparirà, soprattutto se gli artisti sapranno unire le diverse sensibilità creative».

mar.vi.

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