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Sire: trattativa in corso con un possibile acquirente

CHERASCO L’assemblea dei soci della Klinker Sire, azienda leader dagli anni Settanta nella produzione di piastrelle, che è iniziata nel pomeriggio di venerdì scorso, si concluderà con un secondo incontro venerdì prossimo. All’ordine del giorno la difficile situazione che ha colpito, da tempo, l’azienda e che potrebbe portarla alla messa in liquidazione. I 170 lavoratori – fortemente preoccupati per il proprio futuro – avevano già manifestato la loro preoccupazione venerdì 7 dicembre, sfilando per le strade del centro di Bra; successivamente le rappresentanze sindacali di Cgil e Cisl avevano incontrato il Sindaco e parte dell’Amministrazione cheraschese. I dipendenti Sire provengono soprattutto da Bra e Cherasco, anche se non mancano maestranze di Fossano, Cervere e Marene. Ora attendono l’esito dell’assemblea. Commenta Sergio Trinchero, amministratore delegato della Sire: «Abbiamo avuto una proposta di acquisto da un potenziale compratore e l’assemblea ha iniziato a valutare questa opportunità che permetterà di proseguire la produzione e di non chiudere un’azienda storica di questo territorio, l’unica a produrre il Klinker. È difficile pensare che non ci sia nessuno disposto a investire in un’azienda che realizza prodotti di eccellenza. Sarà necessario andare all’estero per trovare materiali simili. Il potenziale acquirente non è un fantasma, è una realtà conosciuta, importante e che offre serie garanzie. Speriamo che la trattativa si concluda positivamente e che si possa dare la buona notizia ai nostri dipendenti». Commenta il consigliere comunale di Cherasco Gianrenzo Lamberti che segue la vicenda: «Come Comune abbiamo già sostenuto l’azienda con gli strumenti che ci erano possibili, continuiamo a dare la nostra disponibilità, per quanto è nelle nostre competenze». E sulle preoccupazioni dei sindacati secondo i quali, in base alla riforma Fornero, in caso di messa in liquidazione dell’azienda i lavoratori non potrebbero fruire degli ammortizzatori sociali, continua Trinchero: «Nella peggiore delle ipotesi, quella di messa in liquidazione dell’azienda, troveremo il modo di tutelare questi lavoratori che saranno posti in cassa integrazione e successivamente in mobilità. Speriamo tuttavia di non dover arrivare a una simile situazione». Questa settimana si incontreranno anche i sindaci dei Comuni di residenza dei lavoratori per trovare delle forme di welfare che li possano aiutare.

Valter Manzone

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