Langhe protette, dal 2014

PAESAGGIO L’Italia punta, e continua a puntare, sui Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato per la tutela Unesco. La candidatura piemontese, riscritta nei mesi scorsi, ha vinto la concorrenza di altri progetti e sarà presentata all’assemblea mondiale che si terrà nel 2014. Il dossier è stato rivisto e tra le novità più evidenti c’è stato un forte ridimensionamento delle zone protette, che scendono da 30 mila a 10 mila ettari, ma si arricchiscono di un gioiello qual è il castello di Grinzane.

Roberto Cerrato, presidente dell’associazione che promuove il dossier, è raggiante: «Non era affatto scontato che venisse confermato il nostro progetto, ma è stato ripagato il tanto lavoro fatto per accogliere tutte le raccomandazioni che la commissione mondiale aveva avanzato la scorsa estate. Questa conferma fa aumentare la voglia di accompagnare il progetto alla meritata approvazione».

«Mi auguro che la valutazione dell’Unesco possa essere positiva, conferendo così il giusto riconoscimento a un territorio pieno di storia e poesia ». Così il ministro delle politiche agricole, Mario Catania, sostiene la candidatura. «Il lavoro da fare», spiega il Ministro, «è ancora tanto, ma sono sicuro che l’impegno di tutti i soggetti coinvolti stia andando nella giusta direzione. È fondamentale che il sistema Paese sostenga questa candidatura in tutte le sedi. Il Ministero farà la sua parte».

Anche Ugo Cavallera, vicepresidente della Regione e tra i principali promotori del progetto, esprime soddisfazione per il parere favorevole: «Questa proposta tende a riconoscere il valore peculiare dei paesaggi vitivinicoli piemontesi che, per modalità di impianto dei filari, metodi di coltivazione e particolarità degli insediamenti umani, rappresentano un elemento di unicità».

L’assessore regionale al turismo, Alberto Cirio, sottolinea che «si tratta di un importante attestato di fiducia verso questo territorio e un riconoscimento della sua serietà e capacità di cogliere opportunità importanti. L’iscrizione nel registro del patrimonio mondiale dell’umanità rappresenterebbe una grande spinta per il turismo, che in Piemonte è risorsa strategica, come dimostra la forte crescita negli ultimi 10 anni».

g.s.

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